di Caterina Lo Bianco
Diversi sono i motivi che spingono le persone a lasciare tutto e partire, a mettersi in viaggio… Magari perché spinti dalla voglia di esplorare terre lontane, di trovare il proprio posto nel mondo o semplicemente scappare dal circolo vizioso della quotidianità.
Due anni fa, anch’io decisi di intraprendere un viaggio… Direzione? Casa!
Sì, perché come diceva Plinio il Vecchio: “Casa è dove si trova il cuore” e io il mio cuore in quel posto l’ho lasciato davvero.
Romania o meglio “Casa de Copii SF. Maria”, una casa famiglia nel cuore di Barați (Bacău), gestita da sette suore e che accoglie bambini dai 3 ai 18 anni.
Ormai mi piace chiamarla “Isola che non c’è”: Un posto magico, che mi ha insegnato ad amare, a guardare con il cuore e non semplicemente con gli occhi, che mi ha indicato la strada per la sola verità che dobbiamo ricercare: Dio.
Credevo che sarebbe stato un breve e semplice viaggio, andata e ritorno… nulla di più.
Oggi, invece, mi rendo conto di aver fatto un biglietto di sola andata, non sono mai tornata da quel posto lontano, ma sempre presente nei miei pensieri, nel cuore e nella quotidianità.
Quel viaggio mi ha cambiato la vita e anzi è diventato una missione di vita.
La prima volta che mi è stata proposta quest’esperienza di volontariato estivo, il mio primo pensiero è stato: “Cosa potrei portare a quei bambini che non hanno nulla?”
Subito il pensiero a cose concrete, materiali… Portai con me una valigia piena di oggetti inutili e dimenticai a casa le cose essenziali: amore, umiltà, gioia, fratellanza.
Una volta arrivata, mi resi conto che quei bambini non solo non avevano bisogno del mio aiuto, ma soprattutto avevano la più ricercata e sognata delle ricchezze: l’Amore.
Da quel giorno, ho capito che ovunque sarei andata, in qualsiasi posto Dio mi avrebbe voluta, avrei portato con me solo un cuore per amare, braccia per accogliere, occhi per parlare e piedi per mettermi in viaggio.
Casa de copii non è solo una meta, un’esperienza estiva di volontariato, ma una famiglia di bambini e suore che nella loro immensa fede, si affidano ogni giorno a Dio, perché sanno che mai li deluderà.
Così, due anni fa ha avuto inizio il mio viaggio al cuore della missione. Un’esperienza che ha segnato profondamente la mia vita e mi ha resa consapevole del fatto che: “Se Dio è tutto quello che mi è rimasto, allora ho tutto quello di cui ho bisogno”.