di Redazione
Il Sinodo Panamazzonico trova il suo primo frutto con la nascita della Conferenza ecclesiale dell’Amazzonia. Lo si legge nella nota diffusa dal Celam (Consiglio episcopale latinoamericano) e dalla Repam (Rete ecclesiale panamazzonica), attraverso la quale si annuncia l’accoglienza della proposta dei Patri sinodali di “creare un organismo episcopale che promuova la sinodalità tra la Chiesa della regione panamazzonica, che aiuti a delineare il volto amazzonico della Chiesa e che continui nell’impegno di trovare nuovi cammini per la missione evangelizzatrice (DF,115)”.
Il suo primo presidente è il cardinale brasiliano Cláudio Hummes, ofm, figura-chiave del sinodo dell’Amazzonia, mentre mons. David Martínez de Aguirre, op (Perù) è il vicepresidente. Per il Comitato esecutivo sono stati scelti monsignor Eugenio Coter (Bolivia) come vescovo rappresentante delle Conferenze episcopali del territorio amazzonico, insieme alle presidenze delle istanze ecclesiali regionali che accompagneranno questo processo in modo organico (Celam, Repam, Clari, Caritas AlyC), nonché tre rappresentanti dei popoli originari: Patricia Gualinga del popolo Kichwa-Sarayakú (Ecuador), suor Laura Vicuña Pereira del popolo Kariri (Brasile) e Delio Siticontzi del popolo Asháninka (Perù).
“In questi tempi difficili ed eccezionali per l’umanità – si legge nel comunicato -, mentre la pandemia colpisce con forza la regione panamazzonica e le realtà di violenza, esclusione e morte contro il bioma e i popoli che lo abitano reclamano un’urgente, quanto imminente, conversione integrale, la Conferenza ecclesiale dell’Amazzonia vuole essere una buona notizia e una risposta opportuna al grido dei poveri e della sorella madre Terra”.
Foto: Julio Caldeira IMC, coordinatore delle comunicazioni della Rete Ecclesiale Panamazzonica (REPAM)