di Patrizia Morgante
“Prendiamoci cura gli uni degli altri come ha cura di noi il Dio della salvezza”. Un invito per la vita consacrata a rileggere l’eredità della pandemia e a progettare il futuro attraverso la lettera che Sr. Jolanta Kafka e P. Arturo Sosa, rispettivamente Presidente della UISG (Unione Internazionale delle Superiore Generali) e della USG (Unione Superiori Generali), hanno indirizzato insieme a tutte le religiose e ai religiosi del mondo il 29 giugno, in occasione della solennità dei santi apostoli Pietro e Paolo.
“Abbiamo bisogno del discernimento quando le condizioni intorno a noi turbano la nostra pace e serenità e davanti ad esse non abbiamo ricette già pronte. Sono stati stravolti i nostri programmi, i nostri momenti di incontro e anche i ritmi ordinari della nostra vita e lavoro. Ma, in tutto questo, abbiamo sentito la voce del Signore che ci diceva: Coraggio! Vi invio ancora a percorrere le strade di questo mondo che amo!”
Un messaggio di vicinanza forte a tutte le comunità che hanno subito o stanno ancora soffrendo lutti e abbandoni per causa della pandemia, con uno sguardo attento al mondo, dove il virus ha acuito le disuguaglianze economiche e sociali.
“Manifestiamo la nostra vicinanza fraterna a tutti coloro che in questo periodo di pandemia sono stati colpiti direttamente e hanno perso membri dei loro Istituti, familiari e collaboratori. Siamo vicini alle comunità che con fatica affrontano il lutto, la convalescenza e i problemi economici che la pandemia ha generato. Il cammino pasquale di Gesù con noi è l’unica fonte della nostra speranza”.
La lettera si rivolge ai leaders degli Istituti perché facciano discernimento per scoprire il tesoro di questo tempo opportuno per un cambiamento da abitare con sapienza e sguardo profetico.
“Come poter rendere questo tempo oscuro un’opportunità luminosa per l’animazione nei nostri Istituti? Come non sciupare le intuizioni più belle, che sono sorte proprio durante questo tempo di prova, per il nostro cambiamento, la nostra missione? Siamo certi che la strada da percorrere sia il discernimento congiunto, nel quale lo Spirito trova lo spazio per guidarci. È un tempo che ci invita, quindi, a curare l’ascolto, a creare spazi di silenzio contemplativo e di scambio sia di riflessioni che di dati concreti, affinché il discernimento non sia precipitoso e le conclusioni affrettate”.
La lettera è disponibile in 5 lingue sul sito della Uisg: www.internationalunionsuperiorsgeneral.org