Durante una diretta social, il presidente del Brasile Jair Bolsonaro aveva definito le Ong che operano in Amazzonia un “cancro difficile da estirpare”. La replica di Greenpeace
di Redazione
Greenpeace replica al presidente brasiliano Bolsonaro che, durante un discorso in diretta streaming, il 3 settembre ha pronunciato le seguenti frasi: “Sai che le ONG, in larga misura, non possono battermi. Siamo pronti a uccidere quelli lassù [in Amazzonia]. Non sono riuscito a uccidere questo cancro chiamato ONG che si trovano in Amazzonia”.
In risposta alla minaccia di morte di Bolsonaro alla società civile e al suo appello che incita alla violenza contro coloro che lavorano per proteggere la foresta amazzonica e il clima del Pianeta, Mariana Mota di Greenpeace Brasile dichiara:
«Bolsonaro sta condannando a morte coloro che lavorano per proteggere l’Amazzonia e per una vita sana su questo Pianeta. Questa è una tattica atroce che può avere conseguenze reali, e il suo piano mortale deve essere fermato. I leader politici e industriali del Pianeta devono condannare immediatamente l’incitamento alla violenza di Bolsonaro, o affrontare il fatto di esserne complici».
«Il 2020 è sulla buona strada per vedere la peggiore stagione degli incendi in Amazzonia degli ultimi dieci anni», continua Mota. «Un chiaro risultato dello smantellamento delle protezioni ambientali da parte di Bolsonaro e delle minacce alla vita dei Popoli Indigeni dall’inizio della sua amministrazione. Bolsonaro usa i discorsi di odio e la retorica come una cortina fumogena per distogliere l’attenzione della gente dal pericolo reale che il suo governo rappresenta non solo per il Brasile ma anche per il clima globale».
Il discorso di Bolsonaro segue le crescenti critiche e le campagne contro la politica anti-ambientale del suo governo e i suoi attacchi ai diritti dei Popoli Indigeni.
Lo sfruttamento della natura e delle persone è una delle cause principali delle attuali crisi sanitaria, climatica e della biodiversità. Greenpeace chiede ai governi e alle aziende di porre fine ai business con i distruttori delle foreste, di ridurre drasticamente la produzione di carne e di latticini e di allineare il commercio per sostenere le economie che mettono la natura e le persone al primo posto.
Crediti foto: © Fernanda Ligabue / Greenpeace