“Fino ai confini della terra” è la rubrica che ospita viaggi virtuali in compagnia di missionari e missionarie che vivono negli angoli più difficili e dimenticati del pianeta. Questo mese ci colleghiamo dalla missione di Cape Town, in Sudafrica. Scopriamo insieme ai missionari Scalabriniani la bellezza di questa missione e le possibilità di volontariato nel Paese.
La missione di Cape Town
La chiamano “polo integrato” perché questa missione comprende tutti i servizi offerti dal ministero Scalabriniano, di cui possono beneficiare migranti, rifugiati, lavoratori del mare, persone che vivono lontane dalla loro patria e dalla loro famiglia.
I progetti riguardano:
- Cura pastorale e assistenza spirituale
- Gruppo delle Cappellanie
- Apostolato del mare – Stella Maris
- Scalabrini Centre
- SIHMA (Scalabrini Institute for Human Mobility in Africa)
- Lawrence House
Cura pastorale e assistenza spirituale
I missionari Scalabriniani servono diversi tipi di migranti e rifugiati della Parrocchia di Holy Cross, nell’area storica di District Six, un simbolo dell’apartheid sudafricano: qui nel 1966 il governo locale distrusse un intero quartiere multiculturale e multietnico perché giudicato “troppo vicino al centro”. Nella parrocchia gli Scalabriniani lavorano con la comunità locale sudafricana (prettamente coloured) e la cappellania italiana.
La Parrocchia di Saint Agnes, nel sobborgo di Woodstock, è invece un esempio di comunità interculturale, dove interagiscono sudafricani di lingua inglese, la comunità portoghese e la principale cappellania di lingua francese, che riunisce molti altri rifugiati da Repubblica Democratica del Congo, Camerun, Burundi e Rwanda. La comunità francofona è molto estesa e può contare anche sulle altre due cappellanie, ospitate nelle parrocchie di Saint Claire, a Elsie’s River, e Holy Redeemer, a Bergvliet.
I missionari aiutano le comunità a preservare le tradizioni linguistiche e culturali dei loro Paesi d’origine, ma lavorano anche per l’integrazione con la gente del posto, condividendo la stessa fede cattolica in uno spirito di fratellanza universale.
Gruppo delle Cappellanie
I missionari Scalabriniani coordinano il lavoro delle 11 comunità linguistiche ed etniche dell’Arcidiocesi di Cape Town, affrontando le esigenze spirituali e materiali, organizzando anche incontri ed eventi, come la tradizionale Festa delle Nazioni.
Apostolato del mare – Stella Maris
Gli Scalabriniani lavorano nel centro del Porto di Cape Town, gestito dagli anglicani, in una forma di collaborazione ecumenica. Forniscono assistenza pratica e pastorale a tutti i lavoratori delle grandi navi e ai pescherecci, indipendentemente dalla nazionalità, dal credo e dalla razza. Il cappellano del porto collabora con un gruppo di volontari per far visita all’equipaggio delle navi e verificare le condizioni di salute ma anche per offrire servizi di assistenza e aiuto pratico (vestiario, medicinali, credito telefonico per comunicare con le famiglie o le ambasciate). Ogni sabato sera viene celebrata la Santa Messa e i missionari si rendono disponibili per i sacramenti e la cura pastorale dei malati.
Alcuni progetti sono stati finanziati dalla rete internazionale SIMN.
Scalabrini Centre
Il Centro Scalabrini si impegna ad alleviare la povertà e promuovere l’integrazione di migranti e rifugiati in Sudafrica.
Nell’assistere molti migranti e rifugiati che si rivolgono a loro, i missionari difendono il rispetto dei diritti umani e utilizzano un approccio “olistico”: “Ci occupiamo sia dei bisogni materiali, sia di quelli spirituali – afferma p. Filippo Ferraro -, offrendo progetti che intervengono in tutte le aree delle migrazioni per i loro maggiori bisogni e necessità”.
Il Centro vede accedere ai vari servizi circa 2.000 persone al mese. Si lavora dal lunedì al venerdì con un team di circa 30 persone e l’aiuto a rotazione di circa 40 volontari.
I servizi sono suddivisi in sei principali aree: Advocacy (assistenza con i documenti dei singoli migranti e lavoro a livello politico e giudiziario con governo e istituzioni); Sportello Lavoro (avviamento al lavoro e training); Welfare (per i bisogni essenziali, dalla casa alla salute); Scuola di inglese (con molti studenti di diversi livelli), Women’s Platform (una serie di corsi e servizi per le donne, specialmente quelle con un vissuto di violenza, per avviare piccoli business e leadership nelle comunità); Unite (un programma avviato in 6 scuole superiori della città con gli studenti locali, sui temi dell’integrazione, del razzismo, della xenofobia e della violenza di genere).
SIHMA (Scalabrini Institute for Human Mobility in Africa)
Fondato nel 2014, il Centro studi sulla mobilità umana in Africa conduce ricerche che vanno a incidere sulle politiche migratorie, supportando il lavoro di Advocacy con governi e istituzioni, per promuovere i diritti e la dignità di migranti e rifugiati in Africa.
Il SIHMA interagisce con le maggiori Università e con i centri di ricerca in Africa e pubblica una rivista accademica accreditata (AHMR), altri articoli e recensioni sulla migrazione. Si forniscono formazione e sviluppo delle competenze, con corsi indirizzati in particolare agli agenti pastorali della migrazione e al personale che lavora sul campo.
Il Centro si pone principalmente come un “ponte” tra la ricerca scientifica e il lavoro sul campo di ONG e organizzazioni che supportano e assistono migranti, rifugiati, sfollati etc.
Lawrence House
Lawrence House è un centro di assistenza per bambini e giovani, registrato presso il Dipartimento dello Sviluppo Sociale. La casa ha sede a Woodstock (a lato della nostra Parrocchia) e può ospitare fino a 25 bambini e giovani (dai 6 ai 18 anni). I missionari Scalabriniani sono specializzati nella cura e nella protezione dei minori stranieri non accompagnati e dei bambini rifugiati, così come dei bambini che hanno subito un trauma. Gli interventi principali si concentrano sui temi dell’identità, del senso di appartenenza e della scoperta di sé come aspetti centrali per un percorso di guarigione e di crescita.
Chiamati alla missione
Tutti possono dare il proprio contributo alla missione, in vari modi e per tutto l’anno. Ecco le diverse possibilità rivolte ai giovani.
Come diventare missionario Scalabriniano
Il religioso Scalabriniano attinge la sua spiritualità al carisma del fondatore Giovanni Battista Scalabrini e all’esperienza della congregazione, vissuta nelle diverse Chiese locali. L’accoglienza è il loro biglietto da visita e la loro missione è testimoniare e annunciare l’amore di Dio facendosi “migrante con i migranti”. “Occorre duttilità e disponibilità a mettersi in gioco – afferma padre Gabriele Beltrami -, curiosità nei confronti delle molteplici espressioni umane e culturali e voglia di conoscerle e farle proprie”.
Per approfondire la chiamata alla vita missionaria, è possibile contattare Via Scalabrini 3, il Programma di Animazione Giovanile Interculturale dei Missionari Scalabriniani in Europa o scrivere a Padre Jonas, responsabile del servizio di pastorale giovanile, all’indirizzo jonas@scalabrini.net.
Opportunità di volontariato in Sudafrica
Scalabrini Centre, SIHMA e Lawrence House dispongono di programmi di volontariato specifici. Alcuni richiedono però una presenza a medio-lungo termine e specifiche capacità e requisiti.
I volontari costituiscono il 40% del personale e sono fondamentali per garantire la continuità di tutti i servizi offerti alle migliaia di rifugiati e migranti che bussano alle porte della congregazione.
Link per candidarsi:
https://scalabrini.org.za/volunteer-cape-town/
https://www.sihma.org.za/it/stage-e-volontariato
ASCS, Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo prepara e invia volontari internazionali nelle diverse missioni. Per partecipare: https://www.ascsonlus.org/diventa-volontario/
Come sostenere la missione in Sudafrica
I progetti dei missionari Scalabriniani in Sudafrica si possono sostenere attraverso l’app Tucum, nata per effettuare donazioni da dispositivi Android o iPhone con un semplice click. Per sostenere il progetto scarica l’app, clicca su “sostieni un ente accreditato” e seleziona “Missionari Scalabriniani – ASCS”.