Chi era Agitu Ideo Gudeta, pastora di 42 anni originaria dell’Etiopia, nota con il soprannome di “Regina delle capre felici”. Nel pomeriggio del 29 dicembre la sua storia si è interrotta bruscamente
di Redazione
Ha confessato l’assassino di Agitu Gudeta, donna etiope di 42 anni diventata simbolo di integrazione per il successo della sua azienda agricola “La Capra Felice” in Trentino. A quanto pare, l’uomo, un 32enne che lavorava per lei, avrebbe avuto dissidi con Agitu per motivi economici.
La giovane imprenditrice era nata ad Addis Abeba nel 1978. Aveva dovuto abbandonare la sua terra e si era stabilita a Trento nel 2010 per sfuggire alle persecuzioni in Etiopia, a causa del suo impegno contro il land grabbing, l’accaparramento delle terre da parte dei latifondisti, che costringono i piccoli agricoltori e allevatori ad abbandonare i loro campi.
Appena 18enne ma piena di grinta e speranza, e soprattutto di voglia di studiare, in pochi anni aveva conseguito la laurea in Sociologia all’Università di Trento, mantenendosi tra mille lavori, e nella Valle dei Mocheni aveva dato vita alla sua azienda, della quale si erano occupate molte riviste e trasmissioni televisive.
Anche in Italia aveva più volte subito aggressioni ma Agitu era una donna forte e appassionata e portava avanti con entusiasmo il suo lavoro. Amava le sue capre. Grazie alle conoscenze apprese dalla nonna materna, allevava le capre e lavorava il latte con metodi tradizionali, producendo formaggi, yogurt e creme cosmetiche: tutto a base di latte caprino. A Trento aveva aperto un punto vendita di formaggi e prodotti cosmetici.
Sulla pagina Facebook della sua attività aveva scriveva qualche giorno fa:
“Buon Natale a te che vieni dal sud, Buon Natale a te che vieni dal nord, Buon Natale a te che vieni dal mare, Buon Natale a tutti dalle capre felici, che sia un Natale che porti una nuova luce, visione, consapevolezza nei nostri cuori”.