Il cammino da compiere per aiutare i giovani a crescere nella fede. Discernere, accompagnare e integrare nel dialogo intergenerazionale.
di Suor Assunta Scopelliti*
Per un efficace e doveroso percorso da fare con i giovani, dobbiamo chiederci: Chi sono oggi i giovani? Qual è il loro pensare, sentire, volere? Quali sono le attese, le speranze, i sogni? Dov’è il “mondo vitale” del loro vivere, è mondo reale o mondo virtuale?
Nel mondo giovanile si registrano oggi alcuni fattori tipici dei giovani come l’estraneità al già dato, al contesto, al tessuto dell’esistente in cui si vive. L’autoreferenzialità come concentrazione del proprio spazio e assolutizzazione dell’io che misura e ritiene insufficiente ogni fattore “altro”.
La virtualità come mare di navigazione in solitudine e come gestione dei rapporti senza vicinanza, senza confronto reale, senza cura ne responsabilità. Grazie all’insegnamento del Sinodo dei Giovani e al magistero di Papa Francesco sono stati aperti alcuni sentieri percorribili.
Papa Francesco mette in campo tre verbi: accompagnare, discernere, integrare. Indicazioni che aprono eventuali nuovi spazi, è necessario però assumere “nuove sensibilità” e “nuovi atteggiamenti” culturali e pedagogici.
Accompagnare oggi i giovani, c’è bisogno di ricuperare il clima di fiducia tra i soggetti coinvolti. Dare e ricevere fiducia, altrimenti il dialogo non si accende e nessuna pedagogia diventa fatto educativo. Occorre un incontro non formale, non univoco. E un ascolto vero, caldo, non formale.
Discernere. Il Papa esorta a coltivare la pazienza, la gradualità, i processi di maturazione. È necessario mettere in campo il cuore, nell’ascoltare e nel parlare.
Integrare. La realtà è tanto complessa, la storia è un tessuto di molti fili. Il Papa ci aiuta a capire come “il tutto è superiore alla parte”. E in questo aggrovigliato oggi, su questo fronte devono misurarsi i progetti educativi, in ordine alla educazione alla fede. A questo punto la riflessione è più specifica, si tratta essenzialmente di dare vita ad un tessuto di relazioni: cioè farsi presenti in situazioni di vita, fare emergere atteggiamenti, sentimenti, comportamenti reali, esperienziali, qualificati da fattori: testimoni credibili e comunità accoglienti.
Questo è il percorso che fa arrivare i giovani a dare senso alla propria vita, convinti che quello a cui si è chiamati a rispondere, merita lo spendere bene il capitale della propria vita.
* Suor Assunta Scopelliti, nata a Palma di Montechiaro (Ag) nel 1948, è missionaria del Sacro Cuore di Gesù – Santa Francesca Cabrini. La sua vita è sempre in movimento, vissuta nelle varie Comunità delle MSC della Provincia Italiana. È stata in missione a Novoaltajsk, in Russia/Siberia asiatica, dal 2004 al 2020. Attualmente vive in Italia, nella Comunità di Codogno, casa per le sorelle anziane, dove svolge il servizio di responsabile e continua con passione apostolica la missione nella pastorale parrocchiale e nella pastorale giovanile.