Il commento della Santa Sede sui drammatici sviluppi della crisi in Ucraina attraverso le parole del Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin.
di Redazione
«Di fronte agli sviluppi odierni della crisi in Ucraina, risaltano ancora più nette e più accorate le parole che il Santo Padre Francesco ha pronunciato ieri al termine dell’Udienza generale». Inizia così il messaggio del cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato del Vaticano, a seguito degli attacchi delle forze armate russe che, all’alba del 24 febbraio, sono entrate in territorio ucraino provocando decine di vittime, feriti e dispersi anche tra i civili.
«Il Papa ha evocato “grande dolore”, “angoscia e preoccupazione” – prosegue Parolin sempre in riferimento al messaggio di Papa Francesco – . Ed ha invitato tutte le Parti coinvolte ad “astenersi da ogni azione che provochi ancora più sofferenza alle popolazioni”, “destabilizzi la convivenza pacifica” e “screditi il diritto internazionale”. Questo appello acquista una drammatica urgenza dopo l’inizio delle operazioni militari russe in territorio ucraino».
Secondo il segretario di Stato “I tragici scenari che tutti temevano stanno diventando purtroppo realtà. Ma c’è ancora tempo per la buona volontà, c’è ancora spazio per il negoziato, c’è ancora posto per l’esercizio di una saggezza che impedisca il prevalere degli interessi di parte, tuteli le legittime aspirazioni di ognuno e risparmi il mondo dalla follia e dagli orrori della guerra”.
«Noi credenti – conclude il porporato – non perdiamo la speranza su un barlume di coscienza di coloro che hanno in mano i destini del mondo. E continuiamo a pregare e digiuniamo – lo faremo il prossimo mercoledì delle Ceneri – per la pace in Ucraina e nel mondo intero».