Riforma della Curia, sinodalità e missionarietà tra i temi di discussione dell’assemblea generale annuale delle Pontificie Opere Missionarie, in corso a Ciampino (Roma), presso l’Istituto Madonna del Carmine “Il Carmelo”.
di Redazione
È in corso, e durerà fino al 6 giugno, l’Assemblea Generale Annuale delle Pontificie Opere Missionarie, che riunisce i direttori nazionali delle PPOMM di tutti i continenti, insieme al presidente, ai segretari generali delle quattro Pontificie Opere Missionarie all’incaricato dell’Amministrazione.
La plenaria è iniziata il pomeriggio del 31 maggio con la relazione dell’arcivescovo Emilio Nappa, segretario aggiunto del Dicastero per l’Evangelizzazione e Presidente delle Pontificie Opere Missionarie, e con l’intervento del Cardinale Luis Antonio Tagle, pro-prefetto per la Sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari. L’assemblea è chiamata ad approvare il bilancio 2022 e la previsione del bilancio per l’anno in corso.
Durante l’udienza del 3 giugno, Papa Francesco ha inviato un messaggio ai partecipanti, sottolineando l’importanza di mantenere viva la fiamma missionaria e l’impegno a diffondere la gioia del Vangelo.
«Ogni nostra missione – ha dichiarato il Pontefice – nasce dal Cuore di Cristo per lasciare che Egli attiri tutti a sé. Questo è anche lo spirito mistico e missionario della Beata Pauline Marie Jaricot, fondatrice dell’Opera per la Propagazione della Fede, che è stata tanto devota al Sacro Cuore di Gesù».
Il Santo Padre ha sottolineato, inoltre, il ruolo cruciale che le Pontificie Opere Missionarie svolgono nella promozione della solidarietà tra i popoli e nella promozione di uno sviluppo integrale che rispetti la dignità di ogni persona, invitando però a stare attenti a non “non ridurre le Pom ai soldi”. «Questo è un mezzo – ha dichiarato a braccio Papa Francesco -. Ci vogliono i soldi, sì, ma non ridurle a questo. Sono qualcosa di più grande dei soldi. I soldi non sono quello di cui abbiamo bisogno per andare avanti. Perché se manca la spiritualità ed è soltanto un’impresa di soldi, subito viene la corruzione; abbiamo visto anche oggi sui giornali si vedono storie di presunte corruzioni in nome della missionarietà della Chiesa».
Attualmente, le Pontificie Opere Missionarie sono quattro, tutte fondate nel XIX secolo: la Pontificia Opera dell’Infanzia missionaria, fondata nel 1843 in Francia da monsignor Forbin-Janson; la Pontificia Opera della Propagazione della Fede, fondata appunto da Pauline Jaricot; l’opera missionaria di San Pietro Apostolo, nata nel 1889, su ispirazione del vescovo Cousin di Nagasaki, per la formazione dei sacerdoti, e messa in pratica da Stefanie e Jeanne Bigard; e infine la Pontificia Unione Missionaria, che è una associazione di clero, religiosi e laici, per suscitare nella Chiesa la passione per la missione. Queste realtà lavorano insieme per promuovere la cooperazione missionaria e sostenere finanziariamente progetti di evangelizzazione, istruzione, sanità e sviluppo sociale nelle aree più bisognose del mondo.
Foto: Un passato incontro delle POM – Vatican News