Diario di viaggio in Amazzonia

Da Manaus a Parintins. Il racconto del viaggio di Terra e Missione in Amazzonia alla scoperta dei progetti delle missionarie dell’Immacolata-Pime in Brasile.

GIORNO #1
Dopo quasi due giorni di viaggio, insieme a due giovani del movimento Giovani e Missione, siamo finalmente arrivate a Manaus, dove siamo state accolte da sr. Rosanna e sr. Neide, che sono venute personalmente a prenderci all’aeroporto di Eduardo Gomes.
Un viaggio esplorativo che ci ha viste fin dal primo giorno immerse nello spirito amazonico, grazie alla partecipazione al rosario missionario organizzato dall’Área Missionária São Pedro Apóstolo.
La preghiera è stata ideata nel 1951 dal vescovo nordamericano Fulton Sheen, quando era direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie, per suggerire e fornire un modo molto pratico di pregare per le missioni e i missionari. Meditando sui cinque misteri del rosario, che simboleggiano i cinque continenti, si chiede l’intercessione di Maria tenendo presente le realtà di ogni Continente. Il Rosario diventa così un modo per alimentare lo sguardo universale nella preghiera e nella solidarietà con gli altri giovani e i popoli del mondo.
Ad animare la celebrazione i laici delle diverse comunità ecclesiali e un gruppo di giovani, che hanno danzato e cantato la gioia di percepirsi insieme nel cammino della missione.

Rosario missionario in Amazzonia

GIORNO #2
Nel cuore della Settimana Missionaria, insieme a sr. Lissy e sr. Neide, siamo state coinvolte nella visita alle comunità locali del settore Padre Pedro Vignola. Un’esperienza unica, vissuta in piccoli gruppi, che ci ha permesso di incontrare diverse famiglie per portare loro la speranza del Vangelo.
Siamo rimaste profondamente colpite dalla semplicità e dalla generosità delle persone che abbiamo incontrato che, nonostante le difficoltà della vita, hanno abbracciato questa esperienza con cuore aperto, accogliendoci e condividendo con noi il loro cammino di vita.
In queste comunità, abbiamo scoperto una fede autentica e pura, che ci conferma che il Regno di Dio appartiene ai piccoli. È una realtà che si costruisce attraverso gesti modesti ma significativi: una preghiera sincera, un cuore capace di ascolto e il desiderio di condividere nella semplicità.

GIORNO #3
Oggi siamo state in visita alla Casa provinciale delle Missionarie dell’Immacolata (MdI) a Manaus, nel centro cittadino, dove le sorelle si occupano di coordinare tutte le comunità presenti in Amazzonia. Ad accoglierci, con una gustosa merenda a base di mango e succo di guaranà, è stata Irmã Dora, la responsabile provinciale, di origini italiane ma che da ben 19 anni svolge il suo servizio missionario in Brasile.
Le sorelle ci hanno raccontato loro missione in città, dove lo stile di vita appare notevolmente differente rispetto a quello delle periferie. La ricca spiritualità del PIME si manifesta appieno nel lavoro pastorale a servizio delle diverse comunità e dell’Arcidiocesi di Manaus. Collaborano attivamente alla realizzazione del piano di evangelizzazione della diocesi e si incontrano con i vari responsabili delle parrocchie e delle aree missionarie, affinché possano diventare sempre più dei punti di riferimento solidi. Vicino alla sede si trova anche una scuola primaria, che assicura a molti bambini l’accesso a un’educazione di qualità e rappresenta una piccola speranza per il futuro della città.
Nel pomeriggio abbiamo visitato mons. Mario Pasqualotto, missionario del PIME e vescovo ausiliare emerito di Manaus, che ha svolto un ruolo chiave nell’apertura di una nuova Fazenda da Esperança, una comunità terapeutica fondata da Frei Hans Stapel OFM e dal laico Nelson Giovanelli, proprio nel cuore dell’Amazzonia. Infine, siamo passati dal porto di Manaus, che funge da principale punto di accesso allo stato dell’Amazonas. Oltre a servire per l’imbarco e lo sbarco dei passeggeri, questo porto assicura la vendita dei prodotti realizzati in città e destinati a varie parti del Brasile e del mondo.

missionarie dell'Immacolata in Amazzonia

GIORNO #4
Giornata intensa trascorsa insieme a quanti sono impegnati quotidianamente per la tutela dei diritti e della dignità dell’uomo. Durante la mattinata, accompagnate da sr. Rosanna, abbiamo avuto l’opportunità di visitare la sede della Cáritas Arquidiocesana di Manaus per conoscere i progetti che portano avanti per la protezione dei bambini, contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale, e a sostegno dei popoli indigeni che, per la mancanza di salute e d’istruzione, sono costretti a lasciare le proprie terre per dirigersi nella capitale. A dare loro voce è anche Rádio Rio Mar FM, emittente ufficiale dell’arcidiocesi di Manaus a favore della cittadinanza, dell’annuncio del Vangelo e della valorizzazione della vita.
Nel pomeriggio ci siamo invece dirette alla Fazenda da Esperança, ossia la “fattoria della speranza”, comunità terapeutica per il recupero dei tossicodipendenti nata in Brasile negli anni ’80 e ormai diffusa in varie aree del mondo, dove sr. Neide e sr. Lissy ogni venerdì svolgono gratuitamente un corso di pittura su stoffa.
Nel 2007, Benedetto XVI visitò l’unità di Guaratinguetá, a San Paolo, lasciando un bellissimo messaggio: “Alla Fazenda da Esperança, tutto si è sviluppato guidato dall’ispirazione divina e con la certezza che il recupero è una conseguenza del vivere la Parola di Dio. In tutti questi anni di lavoro, la Famiglia della Speranza ha aiutato migliaia di giovani in tutto il mondo a liberarsi dalla dipendenza. Ha scoperto che il suo carisma è la Speranza, che motiva le persone in recupero a diventare “uomini nuovi” e “donne nuove” e quindi ad assumere la missione di “portare la Speranza, Gesù Cristo, al maggior numero di giovani in tutto il mondo”.
Molto atteso è il pellegrinaggio speciale a Roma, fissato per il 29 settembre, dove i membri della Fazenda da Esperança di tutto il mondo avranno l’opportunità di essere ricevuti da Papa Francesco per celebrare insieme il 40º anniversario della comunità.

GIORNO #5
Qui in Brasile, la celebrazione dell’Assunzione di Maria, nota come la “Festa de Nossa Senhora da Glória”, avviene durante la terza domenica di agosto, che è anche il mese dedicato alle vocazioni. In questa settimana vocazionale, abbiamo ricordato nello specifico la vita consacrata: religiose e religiosi si affidano sempre a Maria, prima discepola e missionaria della Parola di Dio.
Nel Vangelo di questa domenica, che ci ha presentato la “visitazione”, l’incontro di Maria ed Elisabetta, è racchiuso un forte messaggio di vocazione missionaria, un invito a ogni battezzato di portare Gesù agli altri, proprio come Maria lo porta alla cugina Elisabetta, insieme allo straordinario annuncio dell’Angelo.
Abbiamo celebrato questa solennità nell’Área Missionária São Pedro Apóstolo, in concomitanza con la conclusione della Settimana missionaria del Settore padre Pedro Vignola. È stato un bellissimo momento di festa, vissuto insieme al parroco Thiago Alves e a tutta la comunità di San Francisco!

Settimana missionaria in Amazzonia

GIORNO #6
Accompagnate da Sr. Rosanna MdI e dalle Suore della Sacra Famiglia di Spoleto, quotidianamente vicine al popolo indigeno che sta lottando per il diritto alla terra, ci siamo recate nell’estrema periferia di Manaus per conoscere il cammino delle nuove comunità, che ci hanno accolto con una calorosa cerimonia di benvenuto, fatta di canti, danze e una gustosa bevanda indigena, ottenuta attraverso la fermentazione delle bucce di ananas per oltre tre mesi. Attraverso questo rituale per la comunità Santa Luzia non siamo più semplici forestiere ma parte integrante del loro popolo e viceversa. A sancire questo legame due doni preziosi: una collana di semi di açai e una coppa in noce di cocco dipinta a mano.
Una delle donne ci ha, infine, dipinto il corpo con le tipiche linee geometriche, simbolo di lotta, festa e di unione tra le culture. Un «rito» di ingresso nella loro famiglia che, benché comprenda più di sette diverse etnie, condivide la stessa fede e la stessa speranza di vedere riconosciuti i propri diritti e costruire un futuro migliore, in cui la Terra è vista e trattata come una madre generosa, ringraziata per i doni che sa offrire anziché essere calpestata, oltraggiata e derubata.

Rituale indigeno in Amazzonia

GIORNO #7
La tappa di oggi ha previsto la visita alle comunità dell’area missionaria Divina Misericordia, nel quartiere Cidade Nova. È qui che è nato il progetto “Semear para o Amanhã (Seminare per il domani)”, avviato dalle missionarie dell’Immacolata e oggi gestito dall’associazione Divina Misericordia, che lavora con i bambini e ragazzi dei quartieri più difficili di Manaus, cercando di allontanarli dalla delinquenza, dai giri di droga e prostituzione.
Il seme iniziale di questa iniziativa fu piantato anni fa da un missionario della Consolata ed è bello pensare che, sebbene la sua esperienza in Brasile sia terminata, questa opera oggi continui a crescere attraverso diversi carismi ma nello stesso Spirito di carità e con l’energia gratuita dei tanti volontari impegnati nei laboratori socio-educativi e nei servizi di assistenza sanitaria, psicologica e spirituale.
In pochi anni dalla sua fondazione, il centro ha conseguito risultati straordinari, fornendo un servizio di elevata qualità a oltre 230 beneficiari, di cui ben 135 sono bambini e adolescenti. Un piccolo gesto che potrà sicuramente seminare il meglio per il domani di questi giovani, garantendo loro un’opportunità di sognare e costruire una vita migliore.

bambini in una scuola in Amazzonia

GIORNO #8
Oggi ci siamo recate alla spiaggia di Ponta Negra, distante una quindicina di chilometri dal centro di Manaus. Si tratta del più celebre lido fluviale nei dintorni della città, dove l’orizzonte punteggiato da grattacieli si erge di fronte a campi da gioco, ristoranti e bar. Un panorama piuttosto dissonante rispetto alle modeste abitazioni delle comunità indigene che abbiamo visitato nei giorni scorsi, riproposte nei due scatti successivi.
In un mondo sempre più connesso, talvolta si preferisce vivere come esseri individuali e individualisti, dimenticandosi di chi è più vulnerabile e incapace di partecipare pienamente alla vita economica e sociale.
Il divario diventa ancor più evidente osservando questi mastodontici grattacieli, simboli di una ricchezza accessibile a pochi privilegiati ma distanti solo pochi passi dalle baraccopoli, dove le famiglie lottano ogni giorno per sfuggire alla povertà.
Sono immagini che ci ricordano quanto sia fondamentale ristabilire un legame con ciò che è davvero essenziale.

GIORNO #9
Ed eccomi qui! Dopo aver salutato Sara e Stella del cammino “Giovani e Missione”, che proseguiranno la loro esperienza missionaria nel quartiere Monte das Oliveiras (Monte degli Ulivi), mi sono diretta nella missione di Parintins, piccola isola-città a 420 km da Manaus, lungo il Rio delle Amazzoni. Viaggio di andata in aereo (la distesa del fiume è tale che sembra di atterrare letteralmente sull’acqua!) mentre al ritorno viaggerò in barca per osservare lo spettacolare abbraccio tra il Rio Negro e il Rio delle Amazzoni… ma quella sarà un’altra avventura da raccontare!
Basta fare un giro in bicicletta per la città insieme a sr Laura per capire che ogni angolo di Parintins parla del Pime. E pensare che c’erano appena 2.000 abitanti quando i primi missionari arrivarono qui nel 1955 ponendo le basi per quella che è oggi la diocesi di Parintins, che oggi conta ben 70mila abitanti ed è il punto di riferimento per le comunità di ribeirinhos che vivono sul fiume.
In questi giorni, oltre alle missionarie dell’Immacolata, sarò in compagnia di Lucia e Sara, due giovani del Mex – Mission Exposure, esperienza di missione rivolta agli studenti dell’Università Cattolica.

GIORNO #10
In Amazzonia le amache sono parte integrante della cultura e dello stile di vita. Lo è anche per i piccoli dell’Ospedale Padre Colombo di Parintins, costruito dal Pime e che porta il nome di un suo missionario, diventato oggi un punto di riferimento per le neo mamme della regione. Abbiamo visitato la struttura insieme a padre Mauro e a Frei Alberto, della congregazione francescana che ha preso in gestione l’ospedale, che ci ha mostrato il reparto di maternità, dove i bambini prematuri vengono adagiati in amache, installate all’interno delle incubatrici. Questa pratica non solo introduce il neonato alla cultura indigena fin dai primi istanti di vita ma, attraverso la rete dell’amaca, si ricrea anche lo spazio protettivo e raccolto dell’ambiente intrauterino materno, che assicura al piccolo benessere e tranquillità.Un esempio che dimostra come a volte la soluzione più geniale sta nel trovare soluzioni semplici anche per le sfide più complesse.

GIORNO #11
Prosegue il diario di viaggio da Parintins. Oggi ho accompagnato sr. Clarice e la signora Rosanna nel loro servizio per la 𝑃𝑎𝑠𝑡𝑜𝑟𝑎𝑙 𝑑𝑎 𝑐𝑟𝑖𝑎𝑛𝑐̧𝑎 (Pastorale del bambino), un progetto sostenuto dalla Conferenza Nazionale dei Vescovi Regionale Nord 1, che mira a portare aiuto alle famiglie più povere del Brasile. Le missionarie, insieme a donne laiche che guidano le diverse comunità, si dedicano con passione a questa causa, concentrandosi sul benessere delle future mamme e dei piccoli da 0 a 6 anni d’età.
L’obiettivo principale rimane la riduzione della mortalità infantile e della denutrizione. Questo scopo viene raggiunto attraverso la formazione delle madri su aspetti fondamentali come l’igiene, l’alimentazione e la salute. Parallelamente, si effettua una periodica valutazione delle condizioni di salute dei bambini, attraverso la misurazione del peso e dell’altezza, contribuendo a tracciare un percorso di crescita e sviluppo sano.
Nella tappa odierna abbiamo visitato una delle sei comunità della parrocchia di São Sebastião, tra le più grandi di Parintins, dove attualmente sono accompagnati 20 bambini e 2 gestanti.
Ogni visita a domicilio è un viaggio nel cuore delle famiglie, un’occasione per comprendere le sfumature della loro realtà e offrire un sostegno concreto, intessendo legami di inestimabile valore.

GIORNO #12
In una Amazzonia in cui tanti ragazzi abbandonano i villaggi e raggiungono le città, attratti da una vita che non conoscono e lì si perdono, la scuola svolge un ruolo insostituibile e in questi anni i missionari e le missionarie del Pime hanno formato migliaia di giovani, che in gran parte sono tornati nei propri villaggi di origine o hanno continuato a studiare nelle università. Tra le opere sociali presenti nella Diocesi di Parintins, abbiamo visitato la scuola per bambini sordomuti “Padre Paolo Manna”. Con una storia lunga 40 anni nell’educazione alla diversità, questa istituzione offre servizi educativi specializzati a circa 130 studenti ogni anno e costituisce un faro di speranza che illumina il cammino verso una società più inclusiva.
Abbiamo poi attraversato il quartiere di Itaúna, dove il Centro “Nostra Signora delle Grazie” è un punto di riferimento con le attività per i ragazzi e gli adolescenti a rischio, per i quali la droga o la prostituzione sono spettri drammaticamente concreti. La stessa sfida della Casa di accoglienza Santa Rita, fondata più di vent’anni fa da padre Benito Di Pietro, sulle arti figurative, la musica, lo sport per strappare i più giovani dalla strada.
Sotto la forma di terapie occupazionali come il ricamo, l’uncinetto, la pittura su vari materiali e il macramè, si dona agli studenti la possibilità di sviluppare abilità artigianali che potrebbero un giorno divenire una fonte di sostentamento. Ma oltre all’aiuto concreto è fondamentale per i ragazzi sentire che c’è qualcuno che si ricorda di loro, che si preoccupa per la loro salute. Questa è una cosa centrale ed è una prossimità che finora si è rivelata vincente.

GIORNI #13 e #14
Lungo i fiumi c’è la vita indigena con la pluralità grandiosa delle sue culture e una fede viva, tale da irradiare la gioia del Vangelo anche nelle situazioni più difficili della vita. In queste terre la povertà diventa la più grande ricchezza perché permette di spogliarci di tutto ciò che genera egoismo e schiavitù per diventare testimoni di quella speranza e sapienza che nessuna oscurità potrà mai totalmente offuscare. Ho potuto sperimentare questa gioia insieme a sr. Laura, facendo visita alle piccole comunità di “ribeirinhos”, che vivono sul Rio delle Amazzoni.
Cinque casette in un prato, una biblioteca e un salone di accoglienza. È stato amore a prima vista per la piccola comunità di Mocambo, una delle più lontane della diocesi di Parintins, ai confini con la diocesi di Itacoatioara, che abbiamo raggiunto a bordo di una piccola lancia. Al nostro arrivo, gli educatori del centro “De Maos Dadas” (“Mano nella mano”) ci hanno accolto calorosamente insieme ai bambini, che ci hanno regalato una mini versione del Boi Bumba, il festival folcloristico più amato del Brasile, con tamburi, costumi e danze che rappresentano le due fazioni del Garantido e del Caprichoso.
Anche Sara e Stella del cammino “Giovani e Missione” hanno passato due giorni lungo il fiume insieme ai missionari del gruppo “Camminiamo con Maria” di Manaus, facendo visita alla comunità São José. In quei giorni hanno conosciuto le famiglie, invitandole alla celebrazione della Parola della domenica, tenuta da sr. Basile. Uno stile di vita sicuramente più semplice e “spartano”, principalmente a causa della scarsità dell’acqua potabile, che ha richiesto loro di recarsi al Rio per lavarsi e lavare i vestiti.
“Abbiamo toccato con mano una realtà totalmente diversa – raccontano le due ragazze – attraverso un’esperienza che ci ha messo alla prova fisicamente ma che ci ha reso anche parte di una meravigliosa comunità. È stato un momento di forte comunione con gli indigeni che vivono lungo i fiumi ma anche con i missionari e le missionarie, che donano la vita per essere annunciatori di salvezza «fino ai confini della Terra»”.

GIORNO #15
Parintins si trova a circa 450 chilometri da Manaus ma le unità di misura che contano qui sono quelle del grande fiume. Come le 20 ore di navigazione sul 𝑏𝑎𝑟𝑐𝑜, il traghetto su cui si sposta la gente comune, ciascuno con la propria amaca da stendere per riposare almeno un po’ durante il lungo viaggio.
Ho scelto questa modalità, portandomi dietro la mia amaca azzurra, per tornare nella capitale dello stato di Amazonas insieme a sr. Laura e poter ammirare una meraviglia della natura, nota come “Incontro delle Acque” (o 𝐸𝑛𝑐𝑜𝑡𝑟𝑜 𝑑𝑎𝑠 𝐴𝑔𝑢𝑎𝑠 in portoghese).
È uno spettacolo che si può osservare a circa 10 chilometri da Manaus: il fiume Rio Negro, che scorre attraverso la città, incontra le acque chiare del Rio Solimões ma, a causa della differenza di densità e anche di velocità di flusso e temperatura, scorrono l’uno accanto all’altro nello stesso letto senza mai mescolarsi per decine di chilometri. È un fenomeno naturale ma non comune, come se i due fiumi si rifiutassero di mescolarsi, come se le acque si rifiutassero di fondersi. È una sorta di magia della natura e osservarla quasi mi commuove e mi ricorda quanto siamo distanti dalla vera essenza di questo pianeta, con le nostre città caotiche, piene di smog, piene di gente stressata che va sempre di fretta.
Anche la vita in barca è una vera occasione di contemplazione: si dorme sulle amache, tra le giovani mamme e i sorrisi dei bambini, tre volte al giorno una sirena risuona su tutto il battello e informa i viaggiatori che è pronto il pasto. Nuovi passeggeri salgono man mano che percorriamo il Rio.
Il tempo trascorre parlando con sr. Laura, leggendo, pregando, ammirando il fiume scorrere.
Dopo un giorno di vita sulla barca è quasi strano vedere spuntare all’orizzonte di nuovo Manaus. Il suo nome indigeno significa “madre di Dio”. Lei è lì che ci aspetta.

GIORNO #16
Arrivata in Italia ma con il cuore ancora in Brasile, soprattutto rivolto alle sorelle presenti in questo scatto, della comunità Cidade Nova, che per due settimane è stata la nostra casa. In questi giorni abbiamo cercato di raccontare la missione ma come sempre è la missione a parlare al nostro cuore. È come un fuoco che arde senza consumarsi e che mette i nostri piedi in cammino nel desiderio della vetta più alta. Dal timore al coraggio, dalla fatica alla fiducia, dalle parole alla Parola.
Torno a casa incredula di tutti gli attimi vissuti, parole scambiate, emozioni condivise e l’enorme accoglienza ricevuta da parte delle missionarie dell’Immacolata – Pime, donne che vivono il Vangelo nella semplicità della vita quotidiana.
Mentre scrivo l’emozione è ancora grande nel ripercorrere con la mente tutti i giorni passati insieme. Dalla settimana missionaria al rituale di benvenuto nella comunità indigena di Santa Luzia; dagli incontri con i rinati a vita nuova della 𝐹𝑎𝑧𝑒𝑛𝑑𝑎 𝑑𝑎 𝐸𝑠𝑝𝑒𝑟𝑎𝑛𝑐̧𝑎 ai sorrisi dei bambini accompagnati attraverso le opere sociali delle Diocesi di Manaus e di Parintins. E ancora dalla visita alle comunità stanziali lungo i fiumi all’emozione di navigare sul Rio delle Amazzoni, contemplando l’immensità e la bellezza della creazione.
Mio caro Brasile, mie care sr. Rosanna, Lissy, Neide, Aparecida, Sara e Stella, così come sr. Laura, tesoro dell’Amazzonia, mi avete permesso di guardarmi dentro, dando vigore e nuova luce a queste pagine di diario. Mi avete fatto ridere tanto, piangere lacrime che sono stata contenta di versare. Avete aggiunto vita alla vita e per questo vi ringrazio. Saudade.

comunità missionarie dell'Immacolata - Pime a Cidade Nova, Manaus, Brasile


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