Il primo appuntamento del percorso di ecologia integrale in programma alla Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium sarà dedicato agli ecoprofughi e ai rifugiati climatici.
di Redazione
Prenderà il via sabato 24 febbraio, con l’incontro dal titolo “Cambiamenti climatici e migrazioni”, il progetto di formazione ecologica “Custodi del Giardino”, organizzato dalla Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium in collaborazione con la Caritas diocesana di Roma, la rivista Terra e Missione e l’associazione Greenaccord.
Il primo appuntamento, in programma dalle 9 alle 13, si aprirà con i saluti di Amaya Valcàrcel, ricercatrice della Sezione migranti e rifugiati del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale, e di Giustino Trincia, direttore della Caritas di Roma. Seguirà l’introduzione al tema della giornata a cura di Linda Pocher, docente di teologia dogmatica.
Nella prima sessione dell’incontro, che sarà moderato dal giornalista Giuseppe Carrisi, si discuterà sul tema “Ecoprofughi e rifugiati climatici. Migrazioni forzate di ieri, di oggi e di domani” insieme al giornalista e saggista Valerio Calzolaio, che negli ultimi venti anni ha affrontato più volte nei suoi scritti la materia delle migrazioni. Di “Cambiamenti climatici, evidenze passate e scenari futuri” parlerà, invece, Giorgio Budillon, vicepresidente della Commissione scientifica nazionale per l’Antartide e Prorettore alla ricerca e ai rapporti istituzionali dell’Università degli studi di Napoli “Parthenope”.
«Da ormai un decennio – afferma Calzolaio – le organizzazioni internazionali, gli istituti di ricerca e le stesse frontiere stanno sperimentando l’arrivo di tantissime persone costrette a fuggire. Non scappano dalla persecuzione, ma da disastri ambientali e climatici. È un fenomeno quantitativamente e qualitativamente sempre più rilevante e drammatico. Vi sono stati dei forti segnali, come quello contenuto nell’enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco, che al punto 25 coltiva l’espressa esigenza di riconoscere l’esistenza del rifugiato climatico, ma negli anni non si è trovato un sistema per tutelare davvero questi uomini, donne e bambini, che sono sempre di più».
Un esempio eclatante è la storia di Madi Keita, migrante del Mali, oggi mediatore e impegnato con il Centro Astalli in diverse attività culturali, che ha lasciato il suo Paese nel 2008, all’età di 19 anni, proprio a causa del riscaldamento globale: «In Mali manca l’acqua e chi non ha acqua non ha la vita. Senza contare la sistematica assenza del rispetto dei diritti umani che caratterizza le politiche e le azioni del governo», racconta il giovane che porterà la sua testimonianza durante il convegno. A seguire, nella seconda sessione, interverrà Oliviero Forti, esperto di politiche migratorie e autore del volume “La mobilità umana”.
Ogni incontro consentirà ai giornalisti di ottenere quattro crediti formativi professionali. Per seguire i corsi basterà iscriversi alla piattaforma per la formazione professionale continua dei giornalisti e fare una ricerca degli incontri nelle giornate previste. Il corso è rivolto anche agli studenti, agli insegnanti e a tutti coloro che sono sensibili ai temi della giustizia climatica e sociale, previa registrazione online tramite il form dedicato.
I prossimi due appuntamenti si svolgeranno sempre di sabato mattina, nelle giornate del 23 marzo e 20 aprile 2024.