Come un granello di senape, la via della piccolezza. Commento al Vangelo

La piccolezza è la dimensione preferita da Dio: non come “diminuzione”, piuttosto una dimensione umile, semplice, ma che contiene in sé la pienezza della vita, perché sempre si fa casa e ombra per chi si avvicina. Meditazione sul Vangelo della XI Domenica del Tempo Ordinario a cura di sr. Stefania Raspo, missionaria della Consolata.

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 4,26-34)

In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».
Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.

Dopo aver contemplato i Misteri della Salvezza durante l’anno liturgico, da dicembre fino a inizio giugno, siamo ormai nel tempo detto “ordinario”, che ci porta poco per volta al livello della quotidianità. Ciò non significa che la qualità del cammino spirituale si abbassa, piuttosto è il momento propizio per affondare le radici della fede nella vita di tutti i giorni.

In questo, il Signore ci viene incontro con il suo stile di insegnamento: Gesù molte volte utilizza le parabole per spiegare grandi cose, cioè usa immagini semplici e vicine alla realtà della gente per comunicare i grandi tesori del cuore di Dio. Proprio in questa domenica ci sono regalate due parabole preziose, con le quali Gesù spiega il Regno di Dio. Ma cos’è il Regno di Dio? Ci sono state tante interpretazioni e si possono cogliere infinite sfaccettature su questa realtà. Oggi vogliamo considerare il Regno di Dio come “Dio nella mia vita, Dio in mezzo a noi”.

Il seme: simbolo di Gesù e del Regno. trasformazione per una vita piena

Per far questo, Gesù prende un simbolo che ama particolarmente: il seme. Nel Vangelo di Giovanni (12,24) Gesù stesso si identifica con il seme, nella sua dinamica di morte per la vita: “Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo, se invece muore, porta molto frutto”. Nel Vangelo di oggi è il Regno ad essere paragonato a un seme per ben due volte. Nella prima immagine, un uomo lo getta nel campo e, indipendentemente da lui, cresce misteriosamente: si trasforma fino a dare frutto.

Il Regno, cioè Dio nella mia vita, è un dinamismo di trasformazione: se non mi sento trasformata dalla relazione con il Signore, allora è bene chiedermi che tipo di relazione sto nutrendo. Qui, mi sembra importante sottolinearlo, non si tratta di una trasformazione frutto della volontà o dello sforzo personale. È al contrario una trasformazione che avviene in quanto sono in relazione con Gesù e il suo Spirito di Vita. Non sappiamo come ciò avviene, il contadino non sa come il seme si trasforma prima in stelo, quindi in spiga. Non è così importante saperlo, ma è fondamentale rendersi conto di questa trasformazione, sperimentarla. È la vita di Dio nella mia vita! È la sua grazia, la sua consolazione, la sua forza divina che scorrono nelle mie vene, in tutte le mie fibre. Per fare un esempio: avete mai incontrato una persona che ha una significativa relazione con Dio? Di solito, lo si percepisce dalla luce dei suoi occhi. Questa persona non lo può spiegare, e nemmeno noi, ma fa parte del processo di trasformazione.

Detto questo, ci sono alcune considerazioni da fare:

  1. E se non percepisco una trasformazione in me? Allora mi chiedo come è la mia relazione con Dio. Sto mettendo per caso delle barriere? Oppure sono rimasta con la fede che mi hanno insegnato quando ero bambina, fatta di preghiere da recitare a memoria come un dovere, e atti da compiere secondo un calendario prestabilito? Perché la relazione/amicizia con Dio segue le stesse dinamiche della relazione/amicizia con una persona: devo coltivarla con tempi da dedicarle, con attenzioni speciali. E mi accorgerò che Dio fa la stessa cosa nei miei riguardi.
  2. Ma se è un tempo che non percepisco cambiamenti, sono in un punto morto? Può capitare di sentirsi così. Ma pensa all’ immagine della parabola: dorma o vegli il contadino, il seme si sta trasformando nel segreto, e poi scoprirai con stupore un cambiamento, come quando spunta la piantina dal terreno e cresce in fretta. Bisogna avere fiducia che il Regno di Dio, ossia “Dio nella mia vita” non va in vacanza, mai: sta sempre “lavorando nel segreto” per darmi maggior vita, vita piena, in abbondanza. Per questo Gesù è venuto sulla terra (cfr. Giovanni 10).

La piccolezza di Dio

La seconda immagine è quella del seme di senape. Quando una mia consorella andò in pellegrinaggio in Terra Santa, le chiesi il favore di portarmi dei semi di senape. Dapprima fui io ad ammirarli, poi ho cominciato a usarli nei momenti formativi con i ragazzi, in Bolivia. Esperti conoscitori di semi, in quanto contadini, i piccoli guardavano una serie di semi che mostravo loro, li riconoscevano tutti, naturalmente: le zucche, il mais, e poi… davanti alla piccolezza di questo seme esotico, rimanevano estasiati. Lo stupore cresceva esponenzialmente quando informavo loro che da quel puntino nero minuscolo usciva fuori un albero, così grande da diventare casa/ombra per gli uccelli che ci fanno il nido. L’immagine è veramente forte!

La piccolezza è la dimensione preferita da Dio:

  • la Parola eterna si fa “piccola” in Betlemme: un bimbo appena nato;
  • il Salvatore si fa piccolo, in un pezzetto di pane, nell’ Eucaristia.

Non è una piccolezza come “diminuzione”: è piuttosto una dimensione umile, semplice, ma che contiene in sé la pienezza della vita, perché sempre si fa casa e ombra per chi si avvicina.

Per la mia preghiera e la mia vita

  • Come mi sento? Entro in contatto con i miei “movimenti interiori” per scoprire il dinamismo di Dio che mi trasforma.
  • Questa settimana cerco la presenza del Regno di Dio attorno a me, nelle piccole cose. E ringrazio.

Suor-Stefania-Raspo

Sr. Stefania Raspo, mc
Missionaria della Consolata

© RIPRODUZIONE RISERVATA – Immagine di jcomp su Freepik

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