“Frontiere” è la parola missionaria di novembre 2024

La «Buona notizia» è troppo bella per tenerla per noi. Siamo chiamati a testimoniare il Vangelo in “Parole e opere”. Ogni mese, questa rubrica offre una parola con cui approfondire e gustare il nostro rapporto con Dio e propone un impegno concreto per vivere in pienezza la nostra missione.

La Parola missionaria del mese di novembre è: FRONTIERE

a cura di padre Mauro Armanino, missionario della SMA (Società Missioni Africane)

Non si trovano nel calendario liturgico rinnovato. I santi del Sahel si trovano nei villaggi della zona chiamata delle ‘Tre Frontiere’. Il Mali, il Burkina Faso e il Niger si danno appuntamento geografico proprio in quella zona indefinita dalle frontiere.

Vi si trovano cimiteri, fosse comuni e resti di difficile localizzazione. Sono contadini i cui nomi non sono scritti da nessuna parte se non nel libro di sabbia di cui solo Dio, si dice, custodisca l’accesso aggiornato. Coloro che hanno pagato con la vita l’adesione fedele al Vangelo che hanno incontrato in quelle contrade o altrove.

Non solo a parole hanno gridato un sì alla buona notizia che libera e un no, forse ancora più forte, a chi li spingeva al tradimento. Pagare, convertirsi a quel tipo di Islam o partire lasciando casa, terra e beni. Spesso era tardi per rispondere o solo per fuggire. Un attacco improvviso in chiesa, a casa o sul ciglio della strada. I santi del Sahel sono tra i martiri del nostro tempo che solo conserva la memoria della battaglie. La loro è stata contro il timore di tradire la parola data il giorno del battesimo. Col nome scritto sul medesimo libro che Dio, si dice, custodisca con cura divina.

Impegno concreto: Rileggiamo i nomi dei santi nel calendario liturgico attuale e cerchiamo i nomi dei missionari martiri di quest’anno che si chiude. Aggiungendo, nella preghiera, i nomi scritti sul libro di sabbia di Dio.

Immagine di freepik

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