La Parola si è fatta carne. Commento al Vangelo

“E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”. Dio si fa carne, carne della nostra carne: come me, come te, come ciascuno di noi. Riempie questa carne della sua Luce, donandole pienezza e significato. Questo è l’annuncio che ci raggiunge oggi, soprattutto per noi che desideriamo portare la Buona Notizia fino ai confini della Terra: troveremo Dio ovunque andremo, nella vita di ogni uomo e di ogni donna.

Commento al Vangelo a cura di Fra Adolfo Marmorino OFM.

Dal Vangelo secondo Giovanni – Forma breve (Gv 1,1-5.9-14)

In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.

Commento al Vangelo

In principio. Ecco, Giovanni solleva appena il velo del mistero e inizia la sua opera con un invito a contemplare. Ci lascia da subito intravedere qualcosa. Il Prologo è questo: una grande ouverture dell’opera che è il mistero di Gesù Cristo stesso. E come tale, ne traccia il motivo portante che si ripeterà più volte nel prosieguo, ne accenna gli sviluppi, ne abbozza le frasi portanti. È musica. Musica che canta ciò che non si può spiegare a parole ma che si cerca di balbettare con altri codici capaci di toccare i ricettori dell’anima, prima ancora che quelli del corpo. Ma quando questa musica entra in noi rivela immediatamente il dramma della vita di ogni mortale che Giovanni racconta:

• Egli, Dio, che era da sempre (Lui, Dio, eterno);
• Egli per mezzo del quale tutto è stato fatto (noi, creature, inserite nella storia);
• Egli, proprio Egli, veniva, allora come ora, come luce per illuminare ognuno di noi.

Eppure, questo mondo non lo accoglie. Non accoglie la luce eterna da cui tutto viene, da cui tutti veniamo. Senza la luce siamo nell’oscurità, nelle tenebre. Incapaci di distinguere le cose, il bene dal male, noi stessi dal resto. La luce permette di vedere i colori, le forme, le unicità di ciò che siamo… ma il mondo preferisce muoversi nel buio, massificare la realtà e le differenze, rifiutare di dare dignità e unicità a ogni essere che esiste.

Eppure, a quanti lo accolgono dà un potere unico, quello cioè di diventare figli di Dio, non solo in quanto creature, ma in quanto redenti e santificati. Non solo figli per natura, dunque, ma per grazia. E questa grazia discende attraverso la porta della fede poiché tutto questo avviene per il semplice fatto che crediamo in Lui, che ci affidiamo a Lui, che abbiamo piena fiducia in Lui, lasciandoci inondare dalla sua luce, scegliendo la verità alla menzogna, accettando le differenze non per giudicare o disprezzare, ma per comprendere quanto abbiamo bisogno gli uni degli altri, completando – in virtù di quelle differenze che rendono unico ciascuno – la nostra vita e missione.

E il Verbo si fa carne, carne della mia carne, si fa come me e come te, come ciascuno di noi, riempendo questa carne con la sua Luce. E per il fatto stesso di prendere questa nostra natura, le dà un valore nuovo al punto che ora possiamo incontrarLo nella carne di ogni uomo e di ogni donna che incrociamo sul nostro cammino. In quella carne, oggi, per grazia, nella fede, so che posso vederLo e che posso amarLo e che posso servirLo.

Ecco allora l’annuncio per tutti noi, soprattutto per noi che desideriamo portare questa buona notizia fino agli estremi confini della Terra: troveremo Dio dovunque andremo, nella vita di ogni uomo e di ogni donna; e insieme ad ogni uomo e donna che incontreremo, saremo luce gli uni per gli altri in virtù di questa carne luminosa che potrà indicare a tutti noi – e per mezzo di noi a quanti ancora non Lo accolgono – i veri sentieri della giustizia e della pace.

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