Proseguono gli appuntamenti degli Itinerari ignaziani dedicati quest’anno al 500° anniversario dell’arrivo in Italia di sant’Ignazio di Loyola.
Sabato 15 aprile, alle ore 15:30, tornano gli Itinerari ignaziani con un nuovo appuntamento in via Ostiense n.106 (luogo del saluto tra Pietro e Paolo) per meditare sui voti alla Compagnia di Gesù, avvenuti nell’aprile del 1541 all’interno della basilica di San Paolo fuori le Mura.
È un ricordo speciale quello legato al Venerdì Santo del 1541: era il 22 aprile quando Ignazio e i cinque compagni Laínez, Salmerón, Broët, Jay e Codure fecero, proprio nella basilica, la professione solenne.
Così si legge nelle cronache gesuite: “Arrivati a San Paolo si confessarono tutti e sei l’un l’altro; poi fu deciso che Ignazio celebrasse la Messa nella stessa chiesa e che tutti gli altri ricevessero il Santissimo Sacramento dalle sue mani, pronunciando i voti nel modo seguente. Ignazio che celebra la Messa, al momento della comunione, tenendo in mano un foglio su cui era scritta la formula dei voti, rivolto ai compagni inginocchiati pronuncia le parole della professione. Dopo averle pronunciate si comunica, ricevendo il Corpo di Cristo nostro Signore. Finito questo, mette cinque ostie consacrate sulla patena e si rivolge ai compagni. Il primo di loro prende in mano il foglio e pronuncia ad alta voce le parole della professione. Finito questo, riceve il Corpo di Cristo nostro Signore. Poi, a turno, il secondo fa lo stesso; e così il terzo, il quarto, il quinto”.
Allora il Sacramento si conservava all’Altare della Vergine e lì i gesuiti celebrarono la messa al termine della quale Ignazio “dopo aver pregato davanti agli altari delle indulgenze, si riunirono all’altar maggiore, dove ognuno dei cinque si avvicinò a Ignazio e Ignazio a ognuno di loro. Abbracciandosi e dandosi il bacio di pace, non senza molta devozione, emozione e lacrime, terminarono la cerimonia della professione e dell’inizio della loro vocazione”.
La basilica di San Paolo, che ovviamente non è quella che vediamo oggi ricostruita dopo l’incendio del 1823, fu luogo privilegiato per diverse professioni. Come quella di Bobadilla. Per vincere la sua resistenza a farla, Ignazio aveva digiunato per tre giorni. Il 19 febbraio 1542 anche padre Araoz, primo dopo i Padri Fondatori, fece la professione nelle mani di Ignazio a San Paolo.
Per informazioni e iscrizioni: Francesca Giani, Pinco Lorenzon – 328.4778004 – itinerari.ignaziani@gmail.com