Azist e Yudis dall’Indonesia, Pio dal Burundi e Gustave dal Congo si sono consacrati per sempre alla missione della Famiglia Saveriana.
di Pietro Rossini, SX*
Quattro giovani hanno detto il loro “per sempre” alla famiglia dei Missionari Saveriani nel santuario di San Guido Maria Conforti, a Parma, lo scorso 4 Novembre. Azist e Yudis dall’Indonesia, Pio dal Burundi e Gustave dal Congo, hanno fatto voto di povertà, castità e obbedienza per tutta la vita in una chiesa gremita con oltre 400 persone.
I giovani hanno voluto fare della propria vita un dono per gli altri seguendo il carisma della Famiglia Saveriana, quello di “fare del mondo una sola famiglia”.
“Conoscere Cristo e spendere la propria vita, annunciandolo a chi non lo conosce ancora! Ecco cosa mi ha attratto alla vita missionaria”, dice Gustave, “Non potevo tenere per me questo grande dono di aver conosciuto Cristo”. E aggiunge, “Mi ha colpito anche l’esperienza di tanti uomini e donne che hanno lasciato tutto, dedicando la loro vita a fare conoscere Cristo. Poi l’ideale saveriano di vivere la missione da religiosi, in comunità ha raggiunto il mio sogno”.
Azist è stato attratto dallo stile di famiglia dei missionari Saveriani. È stato nel 2013 che ha iniziato il suo cammino per diventare missionario. “È stato un incontro diverso dagli altri”, dice Azist, “quel missionario mi ha mostrato la bellezza di essere prete”.
Yudis viene da un contesto familiare multireligioso, alcuni membri della sua famiglia sono musulmani e altri ancora protestanti. Quando era ragazzo lo ha colpito il film “Mission”: “Quel film – racconta – mi ha ispirato e sicuramente ha contribuito a farmi diventare un missionario perché anch’io suonavo uno strumento musicale”, continua Yudis, “Da lì ho pensato quanto la musica potesse essere una forma di missione”.
I quattro giovani si stavano preparando a questo passo da oltre dieci anni.
Intervistato prima di questo passo definitivo, Pio ha condiviso: “Mi sento contento per questo momento che sto aspettando da tanto. Non vedo l’ora di pronunciare il mio sì definivo a Dio nella nostra famiglia vivendo come fratello tra fratelli nella missione di far conoscere Gesù a coloro che non lo conoscono”.
Ogni anno circa una quindicina di giovani presenti nei cinque studentati saveriani sparsi per il mondo decidono di consacrarsi per sempre alla missione.
I quattro giovani missionari stanno terminando il loro corso di studi in Teologia presso lo Studio Teologico Interdiocesano (STI) di Reggio Emilia. Nel frattempo, attendono la loro destinazione missionaria dal Superiore Generale, padre Fernando Garcia e dal suo consiglio.
I missionari Saveriani sono presenti in oltre 20 Paesi nel mondo.
Il loro numero è in calo, si è passati da 800 unità nel 2011 a circa 600 nel 2023, secondo lo Stato del Personale saveriano. Tuttavia, la vivacità della vita missionaria non viene meno. I Saveriani stanno aprendo nuove missioni, l’ultima in Marocco, appena quattro anni fa, e hanno intenzione di iniziare una nuova presenza missionaria in Asia.
Inoltre, la famiglia Saveriana ha preso sul serio la sfida dell’evangelizzazione del “sesto continente”, quello digitale, creando MissioNET, un’equipe ad-hoc con lo scopo di annunciare il Vangelo anche in rete.
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* Pietro Rossini, SX – Missionario saveriano, Pietro Rossini è nato nel 1992 a Salerno (SA). Dopo la formazione di base per diventare prete missionario studia un Master in Giornalismo presso la Boston University negli USA. Svolge la sua missione nel “sesto continente” – quello digitale – lavorando nel Centro Comunicazioni Saveriano come membro attivo del progetto MissioNET.