Periodo italiano, 1980-83
carboncino
cartoncino 100 x 70 cm
È la scena descritta nel Vangelo della comunità di Marco: le donne fuggono davanti al mistero, l’immagine è in movimento. La presenza del Maestro vivo è ancora tutta da scoprire.
«Nessuno potrà tenere chiusa la porta del sepolcro. Hanno detto a Cristo: finalmente facciamo tacere in te la voce di un essere importuno, ma nessuno ha potuto impedire la sua risurrezione. Nessuno potrà impedire la risurrezione che nascerà da questa morte. Nessuno fermerà il cammino di questo popolo. La morte è segno di vita. La risurrezione per chi crede è certezza».
Dom Antonio Possamai, vescovo di Paranà, Brasile, dall’omelia della celebrazione funebre davanti alla presenza numerosa e commossa del popolo, degli indios, dei posseiros, dei lavoratori rurali e di tutti i missionari che operano nella regione.
Frammento di omelia ai fedeli
Cacoal, 2 novembre 1984
Possiamo fare qualcosa per i morti?
Essi non sono lontano da noi, perché appartengono tutti alla comunità degli uomini e alla comunità della Chiesa. Sono tutti nell’abbraccio di Dio.
La morte rimane per l’essere umano un profondo mistero. Mistero circondato di rispetto anche da quelli che non credono. Per quelli che credono la risposta si incontra nella profondità della nostra fede. La morte del cristiano segue le orme della morte di Cristo. La nostra morte è vittoria con apparenza di sconfitta e non compete all’essere umano misurare l’immensità del dono e delle promesse di Dio.
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