di Anna Moccia
Un’occasione di confronto sul delicato intreccio tra fede, istituzioni religiose e benessere psicologico, per esplorare le sfide e le opportunità di crescita personale nei contesti religiosi più complessi. Questo sarà il tema centrale della presentazione del libro “Fede malata. Cattolicesimo e istituzioni nevrotiche”, scritto dal missionario comboniano padre Giuseppe Crea e dal giornalista e saggista Fabrizio Mastrofini, che si terrà il 6 dicembre, alle ore 15, presso la Sala Juan Vecchi dell’Università Pontificia Salesiana.
Ad aprire l’incontro sarà Mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita. Tra i relatori, oltre ai due autori, saranno presenti don Andrea Bozzolo, rettore dell’Università Pontificia Salesiana; don Pierangelo Sequeri, teologo e musicologo, già preside del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II; il professor Domenico Bellantoni, docente di psicologia della religione presso l’Università Pontificia Salesiana e la dottoressa Antonella Vitullo dell’Università La Sapienza di Roma.
Giuseppe Crea, missionario comboniano, psicologo e docente presso diverse università pontificie, porta nel libro la sua lunga esperienza di formazione nelle comunità religiose e il suo impegno in contesti missionari complessi, come l’Uganda e la Repubblica Democratica del Congo.
Insieme al giornalista e saggista Fabrizio Mastrofini, specializzato su temi etici, politici, religiosi, nel volume analizza come le dinamiche organizzative all’interno delle istituzioni religiose possano influenzare il benessere mentale degli individui. Da un lato, i due autori evidenziano il potenziale di crescita personale in contesti positivi; dall’altro, denunciano i rischi di disagio psicologico che emergono quando i principi ideali vengono traditi nella pratica quotidiana. Gli autori sottolineano l’urgenza di abbandonare modelli di adattamento passivo e promuovere un maggiore coinvolgimento e valorizzazione delle persone, soprattutto in un’epoca di profonde trasformazioni.
Durante la presentazione del libro, i partecipanti potranno visitare la mostra “Passione Amazzonia”, promossa da Terra e Missione, Missionari Comboniani e Movimento Laudato Si’: in esposizione 12 pannelli dei disegni di Ezechiele Ramin, che alternano le immagini della Passione di Cristo alle scene di vita dei popoli dell’Amazzonia. Un invito a riconoscersi in questa umana fragilità salendo con Gesù al Calvario a partire dalla realtà dei popoli indigeni, ritratti con gli occhi del missionario assassinato nel 1985 in Amazzonia. Le sue opere rappresentano una fede che “vivifica” e incarnano il messaggio di un impegno concreto per il bene comune.
Foto di James Chan da Pixabay