di Anna Moccia
L’Italia è tra i Paesi con più contagiati da coronavirus al mondo. Se l’epidemia ha colpito in maniera grave tutta la società e l’economia italiana, a pagare il prezzo più alto della crisi sono, come sempre, soprattutto i più poveri, gli ultimi, coloro che vivono in realtà ai margini, come quella del comune di Castel Volturno, in provincia di Caserta. È da qui che, a nome della Rete Castel Volturno Solidale, arriva l’appello di padre Daniele Moschetti, missionario comboniano per anni impegnato in Africa, che attualmente vive e opera in uno dei comuni più a rischio del Sud d’Italia. Un’appello che ha ricevuto risposte incoraggianti anche dal Vaticano.
«L’emergenza sanitaria per la pandemia di Coronavirus – racconta padre Daniele -rende ancor più dura la vita della popolazione italo-africana che nell’area di Castel Volturno già sopportava il peso di problemi irrisolti da tempo: non hanno una rete familiare, si sentono distanti dalle istituzioni territoriali, non hanno accesso alla residenza pur pagando un fitto. Sono impiegati nell’agricoltura, nella filiera bufalina, nell’edilizia e d’estate sulle spiagge, ristoranti e pizzerie. Auspichiamo che si pensi a forme urgenti di regolarizzazione dei soggiorni e del lavoro».
L’emergenza, soprattutto di tipo alimentare e sanitaria riguarda i 25mila residenti, italiani e stranieri, domiciliati in un’area di 27 km di lunghezza, ma anche le 15mila persone non iscritte all’anagrafe, che vivono e lavorano nelle campagne del territorio. In questa situazione la fragilità sociale diventa ancora più grave e rischia di spingerli a cercare aiuto nella criminalità, se non viene loro offerto altrove.
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Il primo gesto solidarietà al comboniano è arrivato da Papa Francesco in persona: il Pontefice tramite il cardinal Krajewski ha fatto pervenire un’offerta di 20mila euro alle parrocchie di Castel Volturno, che i parroci e il Comitato hanno deciso di devolvere immediatamente al conto bancario che la Caritas diocesana di Capua ha aperto per l’emergenza Covid-19 a Castel Volturno.
«Siamo molto grati a Papa Francesco per questa somma generosa, che sarà impiegata sia per acquistare cibo, medicine, pannolini per bambini, bombole di gas, sia per sostenere le famiglie di italiani e immigrati, che si trovano in situazioni precarie – afferma padre Daniele -. È importante anche continuare a lottare per il diritto al lavoro, c’è bisogno di regolarizzare e soprattutto legalizzare, fare in modo che connessione politica-camorra scompaia per sempre dalla nostra terra».
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