di Anna Moccia
È un viaggio nel cuore e nell’anima della missione quello che possiamo compiere immergendoci nelle pagine del libro di Monica Mondo, che ci presenta, una dopo l’altra, le appassionate storie di vita di missionari e missionarie che hanno portato l’annuncio del Vangelo fino «agli estremi confini della terra». Uomini e donne appassionati di Dio, dell’uomo e del creato, che ci trasmettono la loro gioia nell’uscire dalla mediocrità tranquilla e anestetizzante e il loro entusiasmo di comunicare la vera vita.
“Dove solo l’anima arriva” (Editrice Missionaria Italiana, pp 144, euro 15,00) ci chiama a un avventuroso giro del mondo. Dalla città-discarica di Antananarivo, in Madagascar, alla frontiera sud del Messico, in Chiapas. E ancora, dai Paesi in cui sono presenti i bambini soldato come la Sierra Leone o l’Uganda fino al Sud Sudan, l’angolo più dimenticato del mondo che tanto sta a cuore papa Francesco.
Il vincenziano Pedro Paolo Opeka, il comboniano Daniele Moschetti e la saveriana Maria Angela Bertelli sono alcuni dei protagonisti delle 15 storie, raccolte attraverso le interviste della brillante giornalista di Tv2000. Le esperienze di vita raccolte con profondo rispetto, tra cui i drammi epocali e le sofferenze personali interpretate dagli stessi missionari nella luce dello Spirito, ci danno la grande opportunità di guardarci dentro, riflettere, metterci in discussione.
Possiamo immergerci nelle loro vite come se fossimo in un tempo dilatato, sospeso.
«Le interviste di Monica Mondo per Soul hanno un valore che le trascende, perché non hanno il fiato corto di chi corre per accorciare il tempo, ma il respiro tranquillo di chi si prende il tempo che serve per arrivare alla verità. In questo caso di un incontro, di un racconto, di un’interpretazione della vita», così scrive Paolo Ruffini, Prefetto del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, nella sua prefazione al libro.
Capacità di ascolto, silenzio e desiderio di lentezza consentono anche a noi di ritrovare l’emozione di fermarci per discernere e ripensare al tempo, quello giusto, che fa spazio all’anima.
