“Dopo essere stati guariti dall’amore di Dio, che cuce le tante ferite che ci allontanano da Lui, dobbiamo essere come quei discepoli che si mettono a servizio e portare il grande annuncio verso gli altri. La sorgente della nostra testimonianza è la preghiera, che non deve essere una semplice lista della spesa, ma un rapporto unico, indissolubile e intimo con Dio”. Così spiega don Cosimo Schena nel video commento al Vangelo di domenica 7 febbraio.
La guarigione della suocera di Pietro. Commento al Vangelo a cura di Don Cosimo Schena
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 1,29-39)
In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.
Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.
Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!».
E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.
* Don Cosimo Schena, sacerdote, poeta e filosofo. Parroco nella parrocchia San Francesco D’Assisi a Brindisi. Autore di Terra e Missione.