I Missionari Comboniani prendono il loro nome da San Daniele Comboni, primo vescovo dell’Africa Centrale. L’istituto annovera missionari, sacerdoti e fratelli, che si dedicano all’evangelizzazione e promozione umana, con particolare attenzione al mondo afro.
Il 1° giugno 1867, Mons. Daniele Comboni fondò a Verona l’«Istituto per le Missioni della Nigrizia».
Dopo aver cercato invano di coinvolgere vari istituti per la realizzazione del suo Piano per la rigenerazione dell’Africa, Daniele Comboni decise di fondare a Verona, il l° giugno 1867 l’Istituto per le Missioni della Nigrizia. Si trattava di un istituto di diritto diocesano, composto di sacerdoti e “fratelli coadjutori” di diverse nazionalità, senza voti religiosi, ma vincolati da un giuramento di appartenenza e di fedeltà all’Istituto e alla missione.
La sua finalità era l’evangelizzazione dell’Africa. Le prime Regole sono del 1871. Per la realizzazione del Piano, il 1° gennaio 1872 Comboni fonda a Verona anche l’Istituto delle Pie Madri della Nigrizia.
“Io muoio, ma la mia opera non morirà”.
Pronunciate sul letto di morte, sembrano le parole di un povero illuso, espressione di un pio quanto vano desiderio. Sono invece una profezia. Quando Comboni muore, i suoi missionari sono solo 35: 14 in Sudan, 5 al Cairo e 16 a Verona. Le suore 41, di cui solo 22 professe.
Mons. Comboni muore a Khartoum il 10 ottobre 1881, prima di poter consolidare le sue istituzioni che aveva concepito su scala internazionale. Pochi mesi dopo, la bufera della rivolta mahdista in Sudan sembra spazzare per sempre tutto ciò che è stato costruito in anni di fatiche. Missioni distrutte, padri, fratelli e suore prigionieri del Mahdi, alcuni morti… Umanamente, un disastro. Ma il seme caduto nel solco è buono, e dopo la tempesta rispunta. Proprio come aveva detto il fondatore: “Le opere di Dio nascono e crescono ai piedi della Croce”.
Il suo successore, mons. F. Sogaro, nel 1885 chiese ed ottenne dalla Santa Sede che l’Istituto fosse trasformato in Congregazione religiosa con il nome di “Filii Sacri Cordis Jesu”. La direzione fu affidata ad alcuni sacerdoti della Compagnia di Gesù che aiutarono l’Istituto comboniano a rafforzare la forma di vita consacrata con voti. Le prime professioni avvennero nel 1887. La Congregazione ricevette l’approvazione ufficiale mediante il Decretum laudis del 7 giugno 1895.
Il primo Capitolo Generale della Congregazione si tenne nel 1899.
Il 19 febbraio 1910 furono approvate definitivamente le costituzioni nelle quali si stabiliva che lo scopo dell’Istituto è la conversione dei popoli dell’Africa centrale e “di altri popoli che venissero affidati all’Istituto dalla Sacra Congregazione di Propaganda Fide”.
A causa di tensioni che emersero all’interno dell’Istituto, la Sacra Congregazione di Propaganda Fide, con riluttanza, il 27 luglio 1923 decise la divisione dell’Istituto in due Congregazioni, di cui una, composta in gran parte di membri italiani, mantenne il nome originario di Figli del Sacro Cuore di Gesù (FSCJ), e l’altra, con membri in maggioranza di lingua tedesca, prese il nome di Missionari Figli del Sacro Cuore di Gesù” (MFSC). Ambedue gli Istituti si svilupparono autonomamente, anche se la spinta internazionale si allentò.
Il desiderio della riunione, mai spento, e la presenza crescente della memoria del fondatore ricevettero nuovo stimolo dal Concilio Vaticano II.
Il 2 settembre 1975 i due capitoli generali, convocati in sessione congiunta ad Ellwangen/Jagst (Germania), decisero in base ad un ordinamento giuridico speciale la riunione delle due Congregazioni in un unico Istituto.
La decisione fu ratificata dalla stragrande maggioranza dei membri dei due Istituti attraverso un referendum.
Il 22 giugno 1979, solennità del Sacro Cuore di Gesù, giorno dell’apertura del XII Capitolo Generale speciale, con un decreto della Sacra Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli fu sancita ufficialmente la riunione delle due Congregazioni comboniane. Il nuovo nome dell’Istituto riunito è: “Missionari Comboniani del Cuore di Gesù” (MCCJ).
Rileggendo la loro storia, i missionari comboniani riconoscono che l’azione dello Spirito Santo da cui, attraverso il fondatore, il loro Istituto trae origine, li ha guidati ad una maggiore comprensione e alla realizzazione dell’ispirazione originaria.
Questa storia è stata portata avanti dall’umile sacrificio dei confratelli che hanno dedicato tutta la loro vita per il Vangelo. (Dalla “Introduzione storica” della Regola di Vita dei MCCJ).
Oggi, l’istituto comboniano conta 1.459 membri, dei quali 21 vescovi, 1.080 sacerdoti, 199 fratelli e 159 scolastici.