Il libro di Luciano Moia, edito da San Paolo Edizioni, dà voce a dieci esperti tra teologi, studiosi di scienze umane e operatori pastorali su un tema di grande attualità. Prefazione del card. Matteo Zuppi
di Claudia Giampietro
“Chiesa e omosessualità. Un’inchiesta alla luce del magistero di Papa Francesco” (Edizioni San Paolo, 18 euro) è una raccolta di interviste di Luciano Moia a teologi, studiosi di scienze umane e operatori pastorali su un tema di grande attualità. Le interviste sono state pubblicate per la prima volta da novembre 2018 a settembre 2019 sul mensile Noi famiglia & Vita del giornale Avvenire.
In uno dei capitoli del volume, don Aristide Fumagalli afferma che in molti casi “l’omofobia della Chiesa ha trattenuto la pastorale dal proporre itinerari pubblici e ufficiali” (p.175). Questo libro fornisce una preziosa opportunità per conoscere opinioni diverse ed esempi di apostolato destinato alle persone omosessuali e alle loro famiglie.
Quando la Chiesa dialoga sull’omosessualità sono tante le domande irrisolte e le contraddizioni che possono emergere da un confronto dei documenti ufficiali. Se in molti casi non è possibile dare una risposta esaustiva o conciliare in modo pacifico ogni affermazione, l’invito a orientarsi sempre secondo il massimo bene possibile rivolto da Papa Francesco a tutti noi in Amoris Laetitia e Gaudete et exsultate è un’ottima bussola per navigare situazioni in cui esiste ancora poca chiarezza.
Nella prefazione il Cardinale Matteo Zuppi sostiene che non occorre una pastorale specifica, bensì uno sguardo su ogni persona (p.10). Si tratta di un approccio visibile anche nei gesti quotidiani del Santo Padre, che trasmette l’amore di Cristo in uno sguardo attento a tutti e ciascuno. Spesso sentiamo dire da chi lo ha incontrato in diverse circostanze che si è sentito/a osservato/a in modo speciale – pur nel contesto di una folla di fedeli.
Il capitolo sulle parole di Papa Francesco dedicate a questo tema è utile a ripercorrere frasi pronunciate pubblicamente dal Pontefice, che a volte hanno destato scalpore perché riportate in modo improprio. La manipolazione mediatica delle sue parole non aiuta affatto a comprendere la predisposizione della Chiesa all’ascolto e all’accoglienza e questo libro presenta un’occasione per scoraggiare tale tendenza e offrire una lettura autentica.
L’inclusione di una testimonianza di un omosessuale credente dimostra la volontà dell’autore di proporre una visione globale, in cui non sono semplicemente gli esperti a parlare, ma anche chi affronta in prima persona le difficoltà di vivere il proprio orientamento sessuale all’interno della comunità ecclesiale.
Pensare cammini comuni, scoraggiare le discriminazioni e ascoltare voci non sempre concordi, ma desiderose di porre le condizioni per una vera inclusione del mistero dell’altro. Sono queste le azioni promosse da chi firma i contributi di un volume che “si colloca al fondamento di un nuovo atteggiamento di responsabilità pastorale di tutta la Comunità ecclesiale nei confronti delle donne e degli uomini del nostro tempo” (p.204).