Da Maputo, capitale del Mozambico, la testimonianza di fra Luca Santato, missionario cappuccino che, dopo aver vestito il saio di San Francesco, ha deciso di occuparsi dei piccoli orfani che vivono lungo le strade della capitale. “In ogni istante vissuto con loro, ho incontrato Gesù”. E ora sogna una “Fattoria della Fraternità”, che possa cambiare in meglio la loro vita.
di Anna Moccia
Fra Luca Santato, 46 anni, è un frate appartenente alla Provincia Veneta dell’Ordine dei frati minori cappuccini. Da sei anni vive come missionario in Mozambico presso la Custodia generale. È arrivato in Mozambico nel 2016 e il primo periodo della sua esperienza è stato un tempo di ambientamento, dove ha scoperto cosa significhi vivere in Africa, la ricchezza e bellezza di conoscere un’altra cultura e di inserirsi in un contesto sociale differente.
Poi l’incontro che ha cambiato la sua vita, con i bambini e i ragazzi orfani in due orfanotrofi situati presso la città di Quelimane, capoluogo della Zambezia. «Fin dal primo giorno – racconta Fra Luca – è stata un’esperienza intensa e bellissima, indubbiamente molto emozionante! Interagire con i bambini orfani mi ha dato la possibilità di ascoltare la loro storia, spesso sviluppata in pagine drammatiche di vita, ma sempre vissuta con una grande serenità di fondo. Storie di bambini che vivono una vita quotidiana semplice, povera ma serena e veramente fraterna».
È proprio all’interno di questi due orfanotrofi che vive una grande esperienza di serenità e speranza, di incontro ravvicinato con Gesù: «Tutti insieme ci siamo sforzati di progettare e sognare una vita migliore, non perseguibile da soli. Spesso provo tanta nostalgia di quei momenti, così semplici ma pieni di significato. In ogni istante vissuto insieme agli orfani di Quelimane, ho incontrato Gesù. La luce dei loro occhi, la loro grande voglia di vivere mi hanno insegnato la potenza della Vita, che è soffio di Dio e sua volontà, per sempre. Ciò che più mi ha stupito di questi bambini orfani è stata la grande disponibilità a vivere una storia tra mille difficoltà, assurda. Sono convinto più che mai che sul cammino di questi bambini orfani è sempre presente la felicità e la bellezza della vita che Gesù Cristo condivide con loro ogni giorno. Personalmente, sono testimone di questa bellezza formidabile ogni giorno, ed ho il compito ed il dovere di raccontare l’intensità di queste storie vissute nella fede in Gesù».
Storie che alle spalle hanno la morte dei genitori o storie di abbandono da parte della famiglia. Ma nel cuore di tanti bambini e ragazzi incontrati da Fra Luca c’è sempre il desiderio di vivere, di costruire e di progettare, di aprirsi alla bellezza della vita come ad un’opportunità unica e irripetibile. «Quante volte – dice il missionario – con i loro canti e le loro danze hanno testimoniato e tuttora testimoniano proprio la loro grande voglia di vivere!»
Dopo cinque anni vissuti a Quelimane, nel 2021 Fra Luca si sposta a Maputo, capitale del Mozambico, come superiore della fraternità locale dei frati. Oltre a seguire la formazione filosofica e teologica dei giovani frati mozambicani, continua a seguire e incontrare i tanti bambini e ragazzi che vivono lungo le strade della capitale, bambini e ragazzi poverissimi, spesso orfani, che cercano di dare un senso alla loro vita e sopravvivere vendendo frutta o lavando i vetri delle macchine agli incroci delle strade, oppure, cosa preoccupante, rubando per vivere.
«Insieme ai frati della Custodia del Mozambico – spiega – abbiamo quindi ideato una nuova realtà per aiutare questi bambini e ragazzi a crescere con dignità. Abbiamo in progetto di realizzare una fattoria didattica, che chiameremo la Fattoria della Fraternità (Fazenda de Fraternidade, in portoghese), dove accogliere bambini e ragazzi che vivono in strada, e vivere insieme quotidianamente. Nella fattoria, noi frati ci prenderemo cura di queste giovani vite, con il lavoro della terra, l’allevamento di animali e la falegnameria, per autofinanziarsi e insegnare loro un lavoro dignitoso per il futuro».
È in spirito di comunione e di fraternità che i frati desiderano fondare la Fazenda de Fraternidade. «Gesù dice: “dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono con loro”. Il nostro sogno è di diventare una piccola chiesa domestica dove Gesù sia presente e continui ad amare, sostenere e guidare queste giovani vite, che al momento devono affrontare ogni giorno come una grande sfida per la sopravvivenza, in solitudine e tra mille difficoltà. Insieme, nel prossimo futuro, noi potremo essere veramente come la prima comunità narrata negli Atti degli Apostoli, dove insieme pregavano al tempio e condividevano tutto ciò che avevano. Noi frati potremmo condividere la nostra vita in semplicità e fraternità e offrire un futuro a chi non ce l’ha».