Nell’ambito delle celebrazioni della Festa della Repubblica, Milano ricorda la figura di Luca Attanasio, giovane ambasciatore italiano ucciso nel 2021 in Congo durante una missione umanitaria. La testimonianza di Rosanna Bucci, missionaria Saveriana: «Era sempre pronto a sostenere ogni iniziativa per il Congo che amava».
di Redazione
Milano ricorda Luca Attanasio, giovane ambasciatore italiano ucciso il 22 febbraio 2021 in Congo durante una missione umanitaria, insieme all’autista del convoglio su cui viaggiava, Mustapha Malinbo, e al carabiniere della scorta, Vittorio Iacovacci. Nell’ambito delle celebrazioni cittadine del 76esimo anniversario della Festa della Repubblica, nella mattinata del 1° giugno il Comune di Milano ha scoperto una targa a lui dedicata all’ingresso del Parco Ravizza nel quartiere dove, studente presso l’università Bocconi, ha vissuto gli anni della sua formazione.
Un animo da missionario quello di Luca, che con la sua morte in qualche modo ha acceso una luce sul dramma infinito dell’Est del Congo, quel Nord Kivu da anni in mano a decine di milizie armate.
«Luca era un uomo di pace e solidarietà – commenta Rosanna Bucci, missionaria Saveriana da anni impegnata in Congo -. Era semplice, lieto, fraterno, intelligente, entusiasta del suo servizio e vicino a noi missionari e missionarie, pronto a sostenere ogni iniziativa per il Congo che amava».
«Aveva contribuito a finanziare un progetto agricolo, una latteria sugli altipiani di Bukavu – continua la missionaria -. Ci era di grande aiuto anche per le pratiche dei passaporti, evitandoci di fare 2.000 km fino a Kinshasa. Un sogno di Luca era che gli italiani in Congo scrivessero la loro storia, non solo per mostrare quanto l’Italia avesse contribuito al cammino del Paese, ma anche per consegnare ai Congolesi dei pezzi di storia di cui essi erano stati testimoni. Luca ha lasciato l’eredità di realizzare il suo sogno di pace».
(Crediti foto: Comune di Milano // Twitter)