La storia di Angela Maria del Giglio, fondatrice dell’Ordine delle Suore Francescane Missionarie di Assisi (Del Giglio). Un’intensa vita spirituale nella ricerca incessante di Dio.
di Sr. Antonella Simonetti, SFMA
Il 2 novembre noi Suore Francescane Missionarie di Assisi celebriamo la nascita al Cielo della nostra Fondatrice, Madre Angela Maria del Giglio (Vicenza 1658 – Assisi 1736).
La sua era una famiglia agiata, colpita da un evento decisivo e doloroso insieme: la morte della madre quando Angela ha soli 15 anni. In questa situazione, la giovane sviluppa alcuni tratti della sua personalità che l’accompagneranno fino alla morte: l’attenzione verso le situazioni di fragilità e la determinazione nel farsene carico. All’età di 31 anni matura una scelta coraggiosa: partire da Vicenza, da sola, per andare a vivere in Assisi. Nel 1689 arriva nella città natale di S. Francesco, attratta dal suo ideale e alla ricerca della volontà di Dio. Non sa bene cosa fare ma, mossa dal desiderio di Dio, si stabilisce nella città del Poverello presso delle nobildonne che si prendono cura delle fanciulle. Nel 1697, con la professione di Terziaria, Angela entra a far parte del Terz’Ordine Francescano nella fraternità della Basilica di S. Francesco e dopo quattro anni emette il voto di castità, con cui realizza il suo ardente desiderio di consacrarsi a Dio nella spiritualità francescana.
Nell’Avvento del 1701 incontra il P. Giuseppe Antonio Marcheselli, francescano conventuale, predicatore della Basilica di S. Francesco. Un incontro provvidenziale tra due persone innamorate di Dio, attente alla voce dello Spirito. Si incontrano, in realtà, due desideri: quello del Marcheselli di rivitalizzare il Terz’Ordine, che aveva perso la sua freschezza originale, e quello di Angela di vivere la radicalità francescana nell’appartenenza totale a Dio.
Angela accoglie la proposta del Marcheselli di iniziare una comunità di Terziarie che vivano insieme il cammino di santità. Proprio questa sarà la nota distintiva della neonata “Piccola Adunanza”: vivere insieme il cammino della santità. In un’epoca di grande crisi del Terz’Ordine Francescano e, più in generale, della vita religiosa, la nostra Congregazione, in virtù di un’illuminazione dello Spirito, non nasce per rispondere a un bisogno, per svolgere un servizio, ma per vivere l’altissimo ideale che sta al cuore della vita cristiana (di cui la vita religiosa è espressione eminente): la santità, cioè la partecipazione alla vita di Dio, l’unione con Lui, la conformazione a Lui nell’Amore: “L’unico motivo per cui mi induco a questa nuova piccola fatica è il desiderio di vedervi sante” (dagli Scritti del Fondatore). È, questo, un puro dono di grazia, un dono dell’amore gratuito, misericordioso, incondizionato di Dio, una chiamata donata ad ogni uomo come possibilità, ma che poi ogni uomo deve assumere per sé, disponendo il proprio cuore all’azione di Dio, disponendosi a lasciarsi fare da Dio, perché sia Lui a purificare il suo cuore, a divinizzarlo, a unirlo strettamente a Sé.
A questa azione di Dio in noi ci disponiamo attraverso la via austera – e dolcissima insieme – della penitenza: riconoscere il nostro peccato, la nostra distanza da Dio, invocare su di noi la misericordia del Padre e sottoporci a quella disciplina che rende possibile al Signore purificare il nostro cuore, in vista dell’unione con Lui. È proprio questo il programma di vita offerto dal Marcheselli alle terziarie della sua “Piccola Adunanza”: disporre il proprio cuore all’azione di Dio, perché sia Lui a far loro il dono – che da Lui solo può venire – della piena conformazione a Sé, dell’unione con Lui, della santità appunto.
È il cammino di conversione continua percorso da San Francesco e da tutti i santi, cammino di gioia perché teso verso la Fonte della Gioia, cammino attraverso il quale possiamo spogliarci di noi stesse, liberarci di tutto ciò che non è Dio, distogliere il nostro cuore da tutte quelle inclinazioni che lo portano lontano da Lui, per la fragilità della natura umana, per fare spazio a Dio solo e alla Sua azione in noi, per la salvezza del mondo.
Il Marcheselli tratteggia con estrema chiarezza le tappe di questo cammino di purificazione, caratterizzato dall’azione sinergica di Dio e dell’uomo, e gli strumenti di cui disponiamo per avanzare in questo percorso: l’umiltà di riconoscere il nostro peccato; l’osservanza dei comandamenti; l’ascolto della Parola di Dio; i sacramenti (soprattutto Penitenza ed Eucaristia); il mantenerci in uno stato costante di raccoglimento, attraverso la preghiera incessante e guardandoci da tutto ciò che è vano, da tutto ciò che “si spaccia” per vita, ma che Vita non è; la purificazione del cuore, attraverso la vigilanza, la lotta alle passioni, il digiuno; il lavoro; le opere di misericordia, come espressione del comandamento dell’amore, a cominciare dalla carità tra le sorelle.
Si tratta di un itinerario caratterizzato da una straordinaria unità: la preghiera, il lavoro, le relazioni fraterne, le opere di misericordia sono tanti momenti di un unico cammino penitenziale, unificato dall’azione di Dio in noi e dal nostro disporci alla Sua azione. Quell’Amore in qualche modo intravisto e sperimentato come l’unico Sommo Bene attira a Sé tutta la nostra esistenza e la mette in moto, ci spinge a fare la nostra parte perché il Signore, a partire dalla nostra consapevolezza di essere distanti da Lui, ci conformi sempre più a Sé, fino a rendere possibile quell’unione con Lui che è lo scopo della nostra vita, come quello della vita di ogni uomo, di cui siamo chiamate ad essere sorelle.
Il dono ricevuto, poi, la ricerca incessante di Dio non può non ridondare, per grazia, a beneficio di molti. Ed ecco che fin dall’inizio M. Angela insieme alle sue figlie promuove, con grande spirito di iniziativa, opere sociali e caritative a favore della città. Si dedica particolarmente all’educazione delle donne, ma non le manca l’audacia di uscire di notte dalle mura della città, insieme alle sue sorelle, per farsi accanto alle famiglie bisognose.
I primi 200 anni di vita della “Piccola Adunanza” si svolgono in Assisi. Dal 1902 l’Istituto comincia a diffondersi in varie parti del mondo: Grecia, Turchia, Romania, Albania e in diverse regioni d’Italia. Attualmente è presente nei seguenti Paesi: Italia (1702), Romania (1919), Giappone (1958), Brasile (1959), Zambia (1960), Croazia (1961), Stati Uniti D’America (1961), Corea (1980), Kenya (1990), Filippine (1996), Cina (2002), San Marino (2002), Indonesia (2004) Repubblica Moldova (2006), Messico (2010), Malawi (2010), Germania (2011), Vietnam (2013).
Là dove ci troviamo ci poniamo al servizio della Chiesa e dell’umanità in spirito di minorità, favorendo la solidarietà, la pace, la giustizia e la cura del creato, per una promozione integrale della persona umana, con una particolare attenzione ai più poveri. In un mondo che sempre meno sembra fare riferimento a Dio, cerchiamo di permettere al Signore di renderci un segno piccolo e umile del Suo amore gratuito e della Sua tenerezza di Padre.
Ci impegniamo a coltivare un’intensa vita spirituale, nella ricerca incessante di Dio, sulla scia di S. Francesco (“Mio Dio e tutte le cose”) e del nostro Fondatore (“Il fine di questa casa è per quelle anime che vogliono unicamente Dio”), certe che sarà Lui a continuare a indicarci la strada.