La congregazione delle “Missionarie dell’Immacolata”, conosciute anche come le “Suore del Pime”, è sorta a Milano l’8 dicembre 1936, festa dell’Immacolata. Ad gentes, ad extra, ad vitam, sono le tre particolarità che definiscono la loro scelta missionaria
Le Missionarie dell’Immacolata – Pime sono una comunità internazionale di donne consacrate. Con lo stesso spirito missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME), si dedicano totalmente all’annuncio del Vangelo ai popoli che ancora non lo conoscono e ai contesti umani più bisognosi.
Ad gentes, ad extra e ad vitam sono le tre particolarità che definiscono la loro scelta missionaria: ad gentes, cioè rivolgersi principalmente ai non cristiani, coloro che non hanno ancora sentito parlare di Gesù Cristo; ad extra, cioè vivere la propria vita missionaria al di fuori del proprio Paese di origine; ad vitam, cioè non per un periodo, ma per tutta la vita e con tutta la vita.
Fondatrici dell’Istituto sono madre Giuseppina Dones e Giuseppina Rodolfi, che sono state affascinate dalla grande passione missionaria del PIME, e, toccate dalla grazia dello Spirito, hanno dato inizio alla nuova Congregazione a Milano, l’8 dicembre 1936, festa dell’Immacolata.
Grande ispirazione è venuta dalla luminosa figura del beato padre Paolo Manna, PIME, ispiratore del Carisma missionario; mentre un aiuto determinante per la realizzazione e i primi passi della nuova Congregazione è stato dato da mons. Lorenzo Maria Balconi, PIME, co-fondatore.
L’icona evangelica a cui si ispirano è Gesù l’inviato, il missionario, l’Apostolo del Padre. Nel gesto del Seminatore vedono i tratti dello spirito missionario che sono chiamate a vivere. La forza per questo progetto di vita viene dall’Eucaristia e dal sostegno di Maria, l’Immacolata, la donna del sì, la Regina degli apostoli.
Si dedicano all’annuncio del Vangelo nelle città e nei villaggi, attraverso l’azione pastorale, la catechesi, l’animazione missionaria. Lavorano in dispensari, lebbrosari, ospedali, scuole e ostelli per studenti poveri; fanno attività caritative e di sviluppo umano, promozione della donna, aiuto alla crescita dei giovani, visita ai carcerati. Alla cura per gli hanseniani, si aggiunge oggi un’attenzione speciale verso gli ammalati di tubercolosi ed AIDS e le loro famiglie, in particolare i bambini sieropositivi o rimasti orfani.
Mandate per vocazione tra i non cattolici, coltivano uno spirito ecumenico e di dialogo con i credenti di altre religioni, con cui collaborano nelle attività sociali contro le diverse forme di povertà e di ingiustizia.
Sono presenti in Asia (India, Bangladesh, Hong Kong), in Africa (Algeria, Tunisia, Camerun, Guinea Bissau), in America Latina (Brasile), in Oceania (Papua Nuova Guinea), in Europa (Italia e Londra).