Brasile, 1984
carboncino
cartoncino 36 x 55 cm
Scena di vita quotidiana. L’umanità si comporta allo stesso modo in ogni luogo e cultura, accudendo i propri simili, allevando i più piccoli alla vita adulta. L’immagine ci fa entrare con tenerezza e in punta di piedi nella quotidianità della nostra esistenza e nel cuore delle relazioni.
Nella croce si trova «la solidarietà di Dio, che assume il cammino e il dolore umano, non per renderlo eterno, ma per sopprimerlo. La maniera in cui vuole sopprimerlo non è attraverso la forza, né con il dominio, ma per la via dell’amore. Cristo predicò questa nuova dimensione. La paura della morte non lo fece desistere dal suo progetto di amore. L’amore è più forte della morte». E. Ramin, Omelia ai fedeli, Cacoal, venerdì santo 1985.
Lettera Enciclica Laudato Si‘
del Santo Padre Francesco sulla cura della casa comune (24 maggio 2015)
71. In questo contesto, i popoli indigeni amazzonici esprimono l’autentica qualità della vita come un “buon vivere” che implica un’armonia personale, familiare, comunitaria e cosmica e si manifesta nel loro modo comunitario di pensare l’esistenza, nella capacità di trovare gioia e pienezza in una vita austera e semplice, come pure nella cura responsabile della natura che preserva le risorse per le generazioni future. I popoli aborigeni potrebbero aiutarci a scoprire che cos’è una felice sobrietà e in questo senso «hanno molto da insegnarci». Sanno essere felici con poco, godono dei piccoli doni di Dio senza accumulare tante cose, non distruggono senza necessità, custodiscono gli ecosistemi e riconoscono che la terra, mentre si offre per sostenere la loro vita, come una fonte generosa, ha un senso materno che suscita rispettosa tenerezza. Tutto ciò dev’essere valorizzato e tenuto in conto nell’evangelizzazione.[102]
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